«In Italia non ci sono focolai di aviaria che giustifichino la sospensione dell’utilizzo, nell’attività venatoria, dei richiami vivi appartenenti agli ordini degli Anseriformi e Caradriformi. Al contrario di quanto sta avvenendo nei Paesi Bassi, dove sono stati riscontrati dei focolai di influenza aviaria, le ragioni che hanno indotto la Direzione della sanità animale e dei farmaci veterinari (DGSAF) non trovano riscontro nel nostro Paese».
E’ quanto dichiara l’onorevole Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia, che aggiunge: «In Italia l’uso di questi richiami vivi è peraltro regolarmente gestito e disciplinato con apposito protocollo operativo 0021498-P del 3 settembre 2018, il quale specifica che eventuali modifiche ed integrazioni dello stesso devono avvenire ai sensi della Decisione di Esecuzione (UE) 2018/1136 della Commissione, sulla base quindi dell’evoluzione della situazione epidemiologica dell’influenza aviaria ad alta patogenicità in ambito nazionale, eventualità ad oggi non ancora verificatasi. Proprio a fronte di questa situazione ho rivolto un’interrogazione al ministro della Salute, Roberto Speranza e al ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, per chiedere se siano informati della nota DGSAF del 4 novembre scorso e quali iniziative intendano intraprendere per sospendere il divieto di utilizzo dei richiami vivi, visto che non esistono ragionevoli e comprovate necessità di urgenza».