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  • Riassetto istituzionale, Cacciavillani: “La svolta nel decreto Delrio”

    AGNONE – Si è tenuto il 2 settembre passato il meeting al quale hanno partecipato un delegazione dell’ente regionale molisano nonché gli amministratori dei comuni dell’alto Molise.

    Oggetto della riunione è stato l’attuazione del decreto legge Delrio che prevede un totale riassetto istituzionale. La legge, entrata in vigore lo scorso 8 aprile, prevede infatti cambiamenti per gli enti di ogni ordine e grado. Partendo dal Senato, che a quanto pare dovrebbe subire delle riforme, si passerà alle Regioni (alle quali dovrebbero essere sottratte alcune mansioni)per giungere, quindi, all’eliminazione delle province terminando con l’aggregazione dei comuni.

    Nei prossimi mesi, toccherà alla Regione discutere con i rappresentanti degli enti locali per giungere  all’individuazione degli ambiti territoriali ovvero zone omogenee che ambiscono ad uno stesso progetto di governance e di sviluppo. Inoltre, all’interno di questi ambiti si dovranno localizzare i cosiddetti sub-ambiti: comuni contigui che condividono la gestione di alcuni servizi.

    Durante l’incontro, perciò, gli amministratori hanno presentato nuovamente il “Protocollo di intesa” al quale hanno aderito i comuni della diocesi di Trivento spiegando, alla delegazione regionale, che per gli enti firmatari esisterebbe già un progetto di ambito territoriale e che, dunque, il lavoro previsto dalla legge Delrio sarebbe stato già fatto.

    Anche per questa ragione, i funzionari molisani sembrano aver condiviso il percorso intrapreso dalle amministrazioni dell’alto e medio Sannio che hanno lavorato alla proposta in vista della programmazione dei fondi europei che prevede una particolare strategia per il recupero delle aree interne.

    Soddisfatto il vicesindaco Maurizio Cacciavillani che ha commentato: «Si tratta di un momento importante della nostra vita politica e amministrativa proprio perché questa ridefinizione può gettare le basi per un nuovo sviluppo economico e invertire la tendenza allo spopolamento».

    Giovanni Giaccio

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