L’Aquila – Questa mattina, il generale di Corpo d’Armata Antonio de Vita, Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden” di Napoli ha fatto visita al provinciale dell’Aquila.
L’alto ufficiale, che ha competenze sulle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise, visita per la prima volta il provinciale dell’Aquila. A riceverlo, con gli onori della guardia schierata all’ingresso della caserma, il Col. Nicola Mirante.
Il generale ha poi incontrato i militari della sede e delle varie componenti periferiche dell’Arma rappresentate dai carabinieri forestale, dai reparti speciali e quelli territoriali. Presente anche il gen. Giampiero Costantini a capo della regione carabinieri forestale Abruzzo e Molise,.
Il comandante dell’interregionale ha subito rivolto un affettuoso saluto a tutti i militari in servizio ed a quelli in congedo intervenuti numerosi. Durante il discorso intrattenuto ai presenti, ha espresso la sua vicinanza ai militari di ogni ordine e grado, ricordando a tutti che: «L’istituzione che rappresentiamo è fondata su grandi valori tramandati dal passato e da tutti coloro che, con onore, ne ha fatto parte. Le potenzialità e le professionalità, che l’Arma esprime attraverso i tanti presidi sul territorio, devono mantenersi aggiornate ed al passo coi tempi, anche per mezzo di una dedizione spassionata di ciascuno degli appartenenti che, quotidianamente, si pongono a disposizione dell’intera collettività per rispondere alle molteplici esigenze della popolazione».
Nel corso degli incontri istituzionali, il generale de Vita ha incontrato il Prefetto dell’Aquila, Giancarlo di Vincenzo. A margine degli impegni, ha anche ricevuto, per un saluto, l’avvocata Loredana Ginevra Ianni, nipote del carabiniere Luigi Ianni, medaglia di bronzo a valor militare. Infine, oltre agli impegni scanditi dal protocollo, c’è stato anche il tempo per una visita guidata alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio e, successivamente, una breve passeggiata nel borgo storico del comune di Barisciano dove ha incontrato il sindaco Fabrizio d’Alessandro.