Caricato da un cinghiale, anziano muore dissanguato.
L’episodio di cronaca nel Nord Italia rilancia l’emergenza ungulati anche in Abruzzo e Molise.
E’ morto dissanguato in seguito alla carica di un cinghiale. La vittima è un 73enne di Iseo che ieri sera, stufo delle continue incursioni e dei danni provocati dall’animale nei propri terreni, ha imbracciato il fucile per eliminare la bestia.
Il cinghiale però l’ha attaccato colpendolo ripetutamente e ferendolo alla coscia con le possenti difese. L’uomo ha perso molto sangue ed è morto. A trovarlo è stata la moglie che, non vedendolo più rincasare, ha iniziato a cercarlo. La donna lo ha trovato poco dopo senza vita. Anche il cinghiale è stato rinvenuto senza vita nei pressi del luogo dell’incidente. 
Indagano i carabinieri di Chiari, ma la dinamica sembra abbastanza chiara.
L’episodio, abbastanza raro, rilancia anche in Abruzzo e Molise le polemiche sul pericolo rappresentato dalla massiccia ed eccessiva presenza di cinghiali. Oltre ai danni alle colture agricole che costano milioni di euro di rimborsi ogni anno, i grossi ungulati rappresentano anche un reale e concreto pericolo per l’incolumità degli automobilisti visto che sono in aumento esponenziale gli incidenti dovuti ad impatto con fauna selvatica.
La Regione Abruzzo sta correndo ai ripari, dopo un colossale ritardo. Le Province hanno infatti varato dei piani di prelievo dei cinghiali che prevedono abbattimenti anche in periodi di caccia chiusa.
Nella zona del Chietino e dell’Atc Vastese in particolare, dopo i censimenti delle scorse settimane, si attende l’inizio dei prelievi selettivi a partire dai primi di giungo.
Francesco Bottone
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