CASTIGLIONE MESSER MARINO – Castiglione al voto, l’altro Fangio resta a guardare… ma non troppo.
Lo davano per protagonista di una scalata trasversale da sinistra, ma pare che il suo intento dissidente sia rientrato. E potrebbe essere lui l’uomo nuovo della sinistra.
Il sindaco uscente Emilio Di Lizia non si ricandiderà; l’assessore uscente Enzo Fangio, contrariamente alle indiscrezioni della prima ora, dovrà candidarsi suo malgrado; la lista di centrodestra non è in realtà di centrodestra (o meglio, lo è ma non si può dire, ndr) e probabilmente candiderà una donna, Marialaura Magnacca, alla carica di sindaco; a sinistra non ci saranno due liste, ma una sola, che darà spazio a nuove figure; sfuma, dunque, l’ipotesi ribattezzata «lista dei Domenico».
Queste, tirando le somme, sono le ultime novità della fase pre-elettorale a Castiglione Messer Marino. Uno scenario in continua evoluzione rispetto al quale uno dei presunti protagonisti, Domenico Fangio, resta stranamente a guardare senza entrare pubblicamente nel dibattito.
Già dirigente regionale del Pd, vicino all’assessore regionale Silvio Paolucci, candidato trombato dai suoi stessi compagni di partito nel corso delle amministrative di cinque anni fa, i rumors parlavano di lui come il probabile dissidente pronto ad opporre da sinistra una lista all’attuale amministrazione. L’ormai celebre «lista dei Domenico», infatti, avrebbe visto proprio Fangio (Domenico, non Enzo, ndr) come uno dei protagonisti. Una compagine trasversale, aperta anche al Movimento 5 Stelle che pure a Castiglione ha preso una barca di voti, da opporre alla gestione considerata un po’ «stantìa» di Di Lizia e dell’ingombrante (politicamente, ndr) vicesindaco plenipotenziario Giuliano Petta.
Insomma, un ruolo da protagonista per Domenico Fangio, intimo del governatore d’Abruzzo e del consigliere regionale Sandro Mariani, formalmente iscritto al Pd a differenza degli attuali amministratori uscenti.
Al momento, invece, il Fangio resta a guardare, in silenzio, non si sbilancia e non scopre le sue carte. Forse sta studiando le mosse degli avversari, quelli di destra e quelli di sinistra. O forse, ed è l’ipotesi più probabile, è rientrato dalla sua dissidenza per rimettersi a disposizione del locale gruppo di centrosinistra, magari però con un ruolo diverso rispetto al passato, magari da leader e non da gregario.
Che sia proprio lui l’esponente alla guida del «nuovo gruppo a cui verrà lasciato spazio» di cui parla l’omonimo assessore uscente Fangio?
I più informati fanno sapere che Fangio (Domenico, ndr) avrebbe posto delle condizioni per accettare questa candidatura, un vero e proprio veto: mettere da parte, in panchina, la coppia Di Lizia-Petta.
Francesco Bottone
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