In una realtà in sofferenza un forte segnale arriva da due iniziative: una pubblica e una privata inaugurate a fine settembre. Ci riferiamo al taglio del nastro della nuova scuola a Poggio Sannita e alla Residenza per anziani di Agnone. Si tratta di due progetti, seppur per scopi differenti, che dimostrano come le popolazioni delle aree interne vogliono continuare a vivere dignitosamente nei luoghi dove sono nate e cresciute. Investimenti importanti che guardano al futuro per ripartire scrollandosi di dosso quel pessimismo atavico, capace, negli ultimi anni, di creare solo danni come grandine caduta sui frutteti.
Così è piacevole apprendere che a Poggio Sannita la popolazione scolastica (anche se di pochissime unità) è aumentata e una struttura viene realizzata in tempi record con tutti i parametri antisismici. Perché il diritto all’istruzione in edifici sicuri vale nelle metropoli allo stesso modo di chi vive in montagna. Un plauso al Comune di Poggio Sannita ed un pensiero speciale a Maria Antonietta Bottaro a cui probabilmente sarà intitolata la scuola. A lei il merito di aver saputo attingere con caparbietà e determinazione al finanziamento di 600mila euro.
Interessante sapere come un imprenditore ultrasettantenne, Esterino Policella, investa fior di quattrini per creare la prima residenza per anziani della zona che offrirà comfort ai nostri nonni e che al tempo stesso intenda offrire nuovi servizi sanitari (tra tutti c’è la risonanza magnetica) da integrare con quelli già esistenti. Una pazzia? Niente affatto. Al contrario siamo di fronte a scelte coraggiose che se adeguatamente supportate porteranno benessere, economia e occupazione. E’ proprio intorno a quest’ultima parola magica che ruota la rinascita del Molise altissimo. Tuttavia se aspettiamo che il lavoro cali dal cielo, resteremo imbalsamati in eterno. E allora che ben vengano le inaugurazioni perché sinonimo di vita e voglia di non arrendersi alle difficoltà del momento (copyright Giovanni Paolo II).
MdO