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  • Chiusura filiale banca ad Agnone, il “caso” finisce in Parlamento

    Il “caso” della chiusura della filiale agnonese della Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER) arriva all’attenzione dell’intergruppo parlamentare “Sud, Aree fragili e Isole minori”, presieduto dall’onorevole Alessandro Caramiello. Nel pomeriggio di mercoledì, su iniziativa del sociologo e giornalista Orazio Di Stefano, il direttore della testata giornalistica agnonese “L’Eco dell’Alto Molise e Vastese”, Maurizio d’Ottavio, ha relazionato, in collegamento telematico con l’onorevole presidente dell’intergruppo parlamentare, in merito alla imminente chiusura della filiale di Agnone della Banca Popolare dell’Emilia Romagna.

    L’onorevole Alessandro Caramiello, presidente dell’intergruppo Aree interne della Camera

    Un altro servizio alla cittadinanza che viene meno e che rischia di causare danni anche nel tessuto economico e produttivo della città di Agnone. Una problematica che fa il paio, dunque, con la desertificazione commerciale, da tempo denunciata anche dall’Uncem e posta all’attenzione della politica romana, sia pure senza risultati concreti. Proprio l’associazione dei Comuni montani, in questi giorni, per bocca del presidente Marco Bussone, ha stigmatizzato il «continuo abbandono nei Comuni montani italiani delle filiali».

    Bussone, presidente dell’Uncem, nei giorni scorsi a Capracotta

    «Uncem si è sempre opposta alle chiusure, – ha sottolineato Bussone – fatte scavalcando sindaci e comunità locali. E Uncem ha chiesto a Parlamento, Governi, ABI, Consob, Banca d’Italia, Regioni di agire per arginare una frattura forte tra banche e cittadini, determinata a seguito delle chiusure. Pochissimo si è mosso – ha aggiunto Bussone – e serve uno scatto della politica. Dobbiamo intensificare la mobilitazione, anche nei paesi dove le banche se ne sono già andate. Resistono Poste e Bcc ma è drammatico e inammissibile che le banche continuino a essere latitanti di fronte agli appelli delle collettività e dei sindaci. Servono provvedimenti politici, mobilitazione istituzionale e bene fanno i sindacati a scendere in piazza».

    Approfittando del collegamento diretto con l’onorevole Caramiello, il giornalista d’Ottavio ha anche segnalato altri servizi, probabilmente anche più importanti di quelli bancari, che sono in via di estinzione nei piccoli centri montani, a cominciare dai medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, ma anche i trasporti pubblici sempre più radi e l’accesso all’istruzione superiore. Il presidente dell’intergruppo parlamentare ha attivato la sua segreteria in modo da acquisire tutte le informazioni relative al caso della chiusura della filiale di Agnone, assicurando il massimo impegno per tentare di scongiurare questa ipotesi.

    Caterina d’Alba

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