TERMOLI – «Confido nel neo assessore all’agricoltura Cavaliere e, in particolare nel Presidente Toma, perché una volta per tutte venga affrontato il problema dell’invasione dei cinghiali nel Molise, problema questo che deve essere risolto con la massima serietà e soprattutto con la massima celerità».
E’ quanto dichiarato da Aida Romagnuolo capogruppo della Lega alla Regione Molise.
«Quasi quotidianamente, ricevo segnalazioni da parte degli agricoltori molisani che mi manifestano il loro disappunto e la loro distanza da una politica regionale che, sempre più, secondo la loro legittima opinione, è sorda al grido di aiuto di chi crede ancora nello sviluppo agricolo del nostro territorio. – continua l’esponente della Lega – Sono sinceramente consapevole, che la Giunta Regionale del Molise debba immediatamente approvare un “Piano di abbattimento selettivo e controllo della specie cinghiale 2018-2020”, che consenta di effettuare gli abbattimenti di controllo. Ovvio – ha continuato Romagnuolo – che mi interesso anche di questa problematica legata all’agricoltura molisana dal momento che quotidianamente mandrie di cinghiali vengono avvistati in tutti i nostri comuni, ma soprattutto perché distruggono colture e tutto quello che trovano sul loro cammino. Contestualmente al Piano – ha ancora detto Romagnuolo – dovranno essere approvati un ”Disciplinare per la caccia di selezione” che dovrebbe prevedere il prelievo di almeno 2.500 capi nel periodo giugno-dicembre 2018, di almeno 5.500 nel triennio 2018-2020 e, un “Disciplinare per l’esercizio del prelievo controllato del cinghiale” che garantirà la tutela delle produzioni, dei fondi coltivati e assicurare la pubblica incolumità. Inoltre, il Piano dovrà autorizzare le catture con gabbie o recinti con eventuale abbattimento in loco da parte del personale autorizzato, o traslocazione dell’animale ai sensi della normativa vigente. La cattura, dovrà essere effettuata direttamente dai proprietari o conduttori di fondi agricoli richiedendo alla Regione l’autorizzazione all’installazione di gabbie o chiusini. Infatti – ha proseguito Romagnuolo – l’applicazione della norma nazionale, rende possibili e applicabili tutte le metodologie e creano le condizioni per abbattere i cinghiali tutto l’anno, oltre i tre mesi di caccia che la legge prevede normalmente nel calendario venatorio. Negli altri nove mesi sarà possibile abbattere i cinghiali con attività di controllo e caccia di selezione, sia nelle aree vocate che in quelle non vocate”. Bisognerà rendere possibili e applicabili – prosegue Romagnuolo– tutti i metodi previsti dalla norma, capace di convertire il problema “cinghiale” in opportunità per il territorio del Molise per ridurre e contenere i danni provocati alle colture, considerati gli elevati costi per le Amministrazioni chiamate a risarcire i mancati ricavi degli agricoltori. Bisogna raggiungere, un equilibrio agro-ecologico sostenibile, riducendo la presenza degli animali sul territorio sannita. All’Assessorato all’agricoltura – ha concluso Romagnuolo – spetterà immediatamente formare il personale tra i cacciatori residenti nel Molise, sia per censirne i capi e sia per l’abbattimento selettivo».