Cinghiali: pasticcio della Provincia, sospeso il selecontrollo.
Da lunedì prossimo stop ai prelievi selettivi sul territorio del Vastese e anche del Chietino-Lancianese proprio mentre le colture sono in atto e i danni aumentano.
La Provincia di Chieti non perde occasione per dimostrarsi un ente inutile e persino dannoso. Nella storia recente era riuscita a partorire un’unica cosa sensata, un piano di prelievo selettivo degli ungulati al fine di ridurre i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali. Ma in Provincia sono capaci di stupire e hanno pensato bene di rovinare l’unica cosa buona fatta a memoria d’uomo.
Con una lettera firmata da un dirigente l’ente chietino dispone una sospensione «temporanea» a partire dal prossimo 6 luglio. I prelievi selettivi sono partiti solo poche settimane fa, l’8 giugno per l’esattezza.
«Una sospensione che arriva proprio mentre le colture sono in atto e i danni all’agricoltura possono essere intuibilmente maggiori. – commenta, amareggiato per l’incredibile decisione della Provincia, il presidente dell’ArciCaccia, Angelo Pessolano (al centro nella foto a sinistra, ndr) – Abbiamo più di 180 richieste di intervento firmate da agricoltori di zona».
E oltre ai danni al comparto agricolo vanno citati i continui incidenti stradali dovuti all’impatto con la faina selvatica. Gli ultimi due in ordine di tempo solo nei giorni scorsi nel Vastese.
Il motivo dello stop è da cercarsi in un parere dell’Ispra. In sostanza la Provincia ha richiesto, senza motivo, un parere non dovuto all’Ispra. L’istituto ha risposto sollecitando una verifica dei metodi di protezione e prevenzione contro i danni all’agricoltura diversi dagli abbattimenti, quindi le recinzioni elettrificate ad esempio, colture a perdere, dissuasori acustici e via elencando. La Provincia, nei mesi scorsi, ha girato agli Atc appena 40mila euro per l’acquisto di reti elettrificate da concedere agli agricoltori in comodato d’uso quando le colture sono in atto.
«Abbiamo già risposto alla Provincia elencando gli interventi già posti in essere con i metodi di prevenzione diversi dagli abbattimenti. – spiega ancora Angelo Pessolano – Contiamo dunque di riprendere i prelievi selettivi nel giro di una settimana, sempre che dalla Provincia non sollevino altre obiezioni».
Fatte salve le motivazioni tecniche, il famoso parere non dovuto e tra l’altro non vincolante dell’Ispra, negli ambienti venatori del Chietino si vocifera di interventi politici e di pressioni finalizzate e bloccare il selecontrollo.
Ad oggi, dopo quattro settimane di prelievi selettivi nel Vastese, risultano abbattuti poco meno di cinquanta cinghiali. Il piano di prelievo ne prevede 420 in totale. Lo stop dettato dalla Provincia non aiuterà certo a completare il piano.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
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