Il futuro dell’emodinamica e dei punti nascita nella rete ospedaliera del Molise al centro della odierna Conferenza dei Sindaci. Alla Sala della Costituzione di Campobasso il confronto tra vertici istituzionali. Ad aprire i lavori il presidente dell’organismo, Daniele Saia, che ha da subito posto l’accento sul DM 70/2015. “Il Decreto che definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera – come premesso dal Saia – oggi sembrerebbe superato. Molte regioni, infatti, stanno andando oltre, con l’obiettivo di dare una mano anche alla rete territoriale, rispettando i LEA”. Una normativa che, però, è attualmente in vigore e che rappresenta un parametro anche nei tavoli tecnici ministeriali. Così in quello a cui puntualmente partecipa il Molise con la Struttura Commissariale.
Proprio il sub commissario, Ulisse Di Giacomo ha rimarcato che “dopo aver revocato la proposta sulla riorganizzazione delle rete ospedaliera a seguito delle osservazioni e delle prescrizioni del Ministero della Salute e di quello dell’Economia, si sta lavorando ad una nuovo documento di cui probabilmente si discuterà con i tecnici i primi di settembre”.
A piano approvato, piena disponibilità dell’ASReM ad applicare quanto disposto dalla Struttura Commissariale.
Nel contempo, la Direzione Strategica dell’Azienda Sanitaria sta facendo di tutto per garantire certezza e sicurezza delle cure, nonostante la cronica carenza di medici.
“Diverse – ha spiegato il direttore generale, Giovanni Di Santo – le convenzioni in essere per non bloccare le attività nei presidi ospedalieri del territorio, mentre va puntualmente avanti la ricerca di professionisti. Costante la pubblicazione di bandi e avvisi per il reperimento di emodinamisti, emergentisti ed altre figure. E sempre in attesa di quelle che saranno le decisioni del tavolo romano, stiamo investendo sull’innovazione, utilizzando fondi del PNRR per acquisire nuove tecnologie, utili egualmente per assicurare i LEA e prestazioni sempre più efficaci ed efficienti”.
Intanto, le risorse destinate alla sanità molisana, ammontano ad oltre 630 milioni di euro. Le stesse assegnate, ad es., ad una delle ASL di Roma. In questo caso, attenzione rivolta al Decreto Balduzzi, sulla riorganizzazione dei servizi sanitari. Un provvedimento che limita e penalizza.
Sul punto si è soffermato il senatore molisano, Costanzo della Porta.
“La delegazione parlamentare – ha detto – sta sollecitando la fine dei lavori della cabina di regia per andare oltre il medesimo ‘Balduzzi’. Messe a posto le normative, e considerando le caratteristiche di una territorio come quello molisano, sarà più semplice intervenire riorganizzando la rete ospedaliera”.
Ma quale sarà il futuro della sanità pubblica? Qual è l’indirizzo del Paese? Quesiti che i sindaci presenti hanno continuato a porre, con particolare riguardo all’emodinamica di Isernia e ai punti nascita della regione.
Ancora una volta, la Struttura Commissariale ha spiegato che sarà fondamentale il confronto con il tavolo tecnico ministeriale. Di fatto, il problema del Molise è che non rientra nei parametri di altre regioni per orografica, demografia ed anche viabilità. Questo non vuol dire che i cittadini di determinate aree dovranno essere dimenticati o non dovranno usufruire del diritto alla salute, ma i numeri dettano la necessità di ridisegnare un nuova sanità sul territorio.