«L’Ordine dei Giornalisti del Molise esprime forte preoccupazione per questo episodio e invita l’amministrazione comunale Saia a dissociarsi pubblicamente da quanto accaduto».
Sono le parole del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Enzo Cimino, a commento della lettera di diffida notificata, nei giorni scorsi, alla pubblicista di Agnone, Maria Carosella, su mandato di un amministratore pubblico, un consigliere comunale di maggioranza.
Nella nota siglata dal presidente Cimino si esprime ovviamente solidarietà alla collega agnonese. «Tale provvedimento, trasmesso attraverso un noto studio legale, – continua Cimino – potrebbe apparire come un tentativo di intimidazione nei confronti di una giornalista che esercita liberamente la professione. La libertà di stampa, l’esercizio anche del diritto di critica o di satira, è un principio costituzionale inderogabile, che non può essere messo in discussione da nessuno, soprattutto da chi rappresenta le istituzioni democratiche».
Di qui l’invito dell’Odg Molise, rivolto all’amministrazione comunale guidata da Daniele Saia, a dissociarsi pubblicamente dalla posizione assunta da un autorevole esponente della maggioranza. Nonostante, infatti, il caso della diffida sia stato reso pubblico già da qualche giorno, dal palazzo di città non si è avvertito neanche un commento su questa cupa vicenda. Un silenzio imbarazzato che si registra, stranamente, anche negli ambienti dichiaratamente Dem vicini all’amministrazione comunale.
Possibile, ad esempio, che i Giovani per Agnone Democratica, sempre pronti a difendere i diritti costituzionalmente garantiti, in questo caso non abbiano nulla da dire? Forse per il timore di toccare qualche nervo scoperto in seno alla maggioranza?
C’è di mezzo una donna, tra l’altro di sinistra da sempre, probabilmente in quegli ambienti si dice ancora una compagna, che è anche una giornalista; ma soprattutto ci sono in ballo le più alte libertà sulle quali si fonda la stessa democrazia: l’espressione libera del pensiero, la libertà di stampa, di critica e anche di satira.
Bocche tappate anche negli ambienti radical chic di Agnone. Possibile che i sedicenti intellettuali della sinistra vetero e post comunista o socialista non abbiano nulla da dire rispetto a quella che agli occhi di tutti appare come una neanche troppo velata intimidazione rispetto ad una giornalista, tra l’altro della loro stessa estrazione culturale?
In attesa che qualcuno, dai sinistri ambienti agnonesi, riesca ad emettere un rantolo di solidarietà nei confronti della giornalista diffidata, noi dell’Eco, che già abbiamo espresso vicinanza alla collega, sottoscriviamo l’invito dell’Ordine dei giornalisti del Molise rivolto a Saia: prenda le distanze pubblicamente e ricomponga la frattura che inevitabilmente rischia di crearsi nei rapporti tra stampa e classe politica locale.
Francesco Bottone
tel: 3282757011