Lo dico mettendoci la faccia.
L’uscita di Luigi Di Marzio dal gruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che il MoVimento continua a mantenere intatti i suoi anticorpi.
Sarebbe possibile fare vari esempi che, tuttavia, portano ad una considerazione unica: chi non mantiene i patti con gli elettori, chi non sente propri i nostri valori e le nostre battaglie, chi in definitiva non regge, o fugge oppure viene espulso. Questa è la differenza tra il MoVimento 5 Stelle e gli altri partiti che invece ‘raccolgono’ di tutto, anzi spesso premiano proprio chi tradisce i patti con i cittadini.
Resta il rammarico di aver puntato sulla candidatura di chi poi non sia riuscito a dare spessore al proprio impegno in questi mesi, né all’interno delle istituzioni né all’esterno, sul territorio, tra i cittadini.
A quanti oggi lasciano il MoVimento adducendo le scuse più varie, diciamo che nessuno può arrogarsi il diritto di sentirsi depositario della verità, mai, in nessun campo, anzi tutti dovrebbero condividere le proprie competenze con gli altri, ad ogni livello istituzionale e sociale, quindi tutti dovrebbero anche mostrare umiltà nell’accettare decisioni diverse dalle proprie ma prese a maggioranza.
Nessuno, inoltre, può sentirsi poco coinvolto perché prerogativa di ciascun eletto dovrebbe essere quella di farsi coinvolgere, in tutti i modi, rendendosi parte attiva, anzi proattiva.
Non abbiamo mai detto che avremmo cambiato il Paese e risolto i disastri di decenni di malapolitica in meno di due anni. Sappiamo benissimo quanto la situazione sia complessa ma abbiamo chiari i tanti piccoli passi da compiere per ‘guarire’ il rapporto malato tra politica e cittadini, o meglio tra politica e istituzioni. Stiamo agendo come avevamo promesso, non senza errori ma in assoluta buona fede, e stiamo proteggendo i valori e i patti con i nostri elettori perché siamo convinti che sia questo il presupposto per migliorare, pian piano, il Paese.
Questa lealtà, rappresenta evidentemente il nostro ‘anticorpo’ nei confronti di chi non crede in quei valori, o non ci crede più. Nei confronti di chi non è più disposto, per varie ragioni che non intendiamo sindacare, a rispettare le regole del MoVimento 5 Stelle. La fuoriuscita del Senatore Luigi Di Marzio, persona in cui tutti noi e tanti molisani abbiamo creduto, è l’ennesima dimostrazione del fatto che noi non siamo come gli altri partiti di sistema: chi non tiene fede ai patti con i cittadini, non resta con noi.
È questa la grande garanzia di lealtà che oggi possiamo confermare, ancor più a gran voce, ai molisani e agli italiani.
Se qualcuno non è più d’accordo con il MoVimento 5 Stelle ha tutto il diritto di cambiare idea, ma dovrebbe dimettersi, non passare al Gruppo Misto.
P.s. – Dopo tanto silenzio, aggiungo una considerazione tutta personale. Probabilmente in molti si ricorderanno di lui come il senatore che ha messo la firma per il referendum salva poltrone, forse è questo il grande rammarico, confidavo nel suo aiuto accanto a noi nelle battaglie a difesa della sanità pubblica e di qualità, lo immaginavo in Senato a denunciare le storture di un sistema che ha stritolato il Molise, ma così purtroppo non è stato.
Guardiamo avanti con coraggio, forti della nostra storia, dei nostri valori, lo dobbiamo a noi stessi e a chi crede in noi.
di Andrea Greco