Nei secoli scorsi Agnone non era famosa soltanto per le campane ma pure per i calderai o ramai. E sembra proprio strano che finora non sia stato elevato un monumento a questa categoria tanto importante per l’economia e la cultura non solo locale. Così l’Università delle Generazioni ritiene che sia giunta l’ora di dare un riconoscimento di memoria a coloro i quali hanno fatto conoscere Agnone nel resto del Molise e nelle regioni confinanti con la varietà dei loro eccellenti ed artistici prodotti per la quotidianità domestica e rurale. Appare chiaro che una tale statua arricchirebbe il decoro urbano di questa città d’arte che fu considerata la più arguta del Molise. E sarebbe pure di richiamo per il locale Museo del rame e per altre curiosità del centro storico e dei dintorni.
Inoltre, farebbe da eco alla bottega del ramaio e all’imminente “Museo delle bilance” una rarità nel panorama museale italiano. Un monumento al calderaio è presente nel centro storico di Matera dal 1982, opera dello scultore Nicola Morelli. In Italia musei del rame sono presenti da nord a sud. Oltre a quello di Agnone, i principali sono a Ravina (Trento), a Lovere (Bergamo, sul lago di Iseo), ad Alpete (Torino), a Force (Ascoli Piceno) e a Dipignano (Cosenza). Mentre i prodotti dei ramai occupano un posto importante nei vari musei della civiltà contadina disseminati in varie parti d’Italia.