RECEVIAMO da Angelo Pessolano, presidente provinciale dell’ArciCaccia Chieti, e pubblichiamo:
I Presidenti regionali Abruzzo delle Associazioni Arcicaccia, EPS e Liberacaccia, anche alla luce degli ultimi sciagurati incidenti, intendono raccomandare la massima prudenza nell’esercizio della caccia collettiva al cinghiale, ed in particolare il rispetto ferreo delle seguenti regole di condotta:
– la distribuzione delle “poste” deve essere preventivamente valutata sul terreno al fine di evitare situazioni di tiro prive di un idoneo “fermapalle”. Occorre anche evitare che le traiettorie dei proiettili esplosi possano attingere altre poste o rivolgersi verso porzioni di terreno ricoperte da macchia o vegetazione che potrebbero nascondere alla vista persone, animali, cose. Favorire la costruzione di palchetti sopraelevati per le postazioni di tiro, al fine di migliorare la visibilità e la sicurezza;
– i cacciatori assegnati alle poste devono raggiungere i luoghi assegnati con l’arma scarica e prepararsi al tiro solo dopo il segnale di inizio battuta, dato dal caposquadra. L’operazione va ripetuta, in sicurezza, all’inverso, dopo il segnale di fine battuta;
– le poste sono “inamovibili” e nessuno deve allontanarsi dalla propria postazione senza l’autorizzazione del caposquadra e comunque durante l’azione di caccia in corso;
– i luoghi destinati all’azione di caccia, in particolare ogni tipo di strada che vi acceda, devono essere attentamente tabellati prima dell’inizio della stessa;
– ricordarsi di mantenere l’arma scarica (non basta che sia azionata la sicura) durante ogni operazione che non preveda la necessità immediata di sparare;
– mirare bene, con il tempo giusto, e nelle parti vitali l’animale, anche a costo di lasciarlo andare via: i colpi esplosi in successione senza adeguata precisione nel piazzamento non garantiscono né l’abbattimento dell’animale, né la sicurezza del tiro;
– prima di lasciar partire il colpo, è indispensabile verificare bene l’animale che si intende attingere, la competa libertà della traiettoria e l’esistenza di un idoneo “fermapalle” dietro di esso;
– preferire armi a canna rigata (meno pericolose per i possibili rimbalzi) con sistemi ottici di mira al fine di migliorare la visuale e la correttezza del tiro sull’animale;
– mantenere un idoneo e costante collegamento tra tutti i partecipanti all’azione di caccia;
– verificare attentamente i luoghi e le possibilità di tiro, sul terreno di caccia, da parte di tutti, conduttore compreso, il quale dovrà prestare massima attenzione a sparare ad altezza d’uomo senza verificare la libertà e sicurezza della traiettoria dei colpi esplosi;
– impiegare indumenti e copricapo ad alta visibilità;
– verificare costantemente il funzionamento, la taratura e le condizioni di manutenzione della propria arma, non escludendo la cinghia di trasporto;
– rispettare scrupolosamente le distanze di legge e di sicurezza da strade, abitazioni, persone;
– frequentare con regolarità poligoni che offrono la possibilità di esercitarsi al tiro a sagome in movimento: l’allenamento è una caratteristica essenziale per tirare bene e in sicurezza;
– frequentare un corso sulla sicurezza nella caccia collettiva, ricordando che “nessuno è nato imparato”;
– ricordarsi che nessun animale può valere il rischio di un incidente.