Una truffa dello spid che ha visto come vittima un libero professionista molisano il quale, dopo anni di lavoro, era in attesa del trattamento di fine rapporto ma che, invece, è stato truffato di oltre quarantamila euro, nonché delle ultime due mensilità di fine servizio. Una vera e propria beffa che ha però visto la sua rivalsa sempre e comunque tramite la denuncia sporta presso la locale stazione dei Carabinieri di Larino: l’uomo, in un primo momento disperato, racconta tutto ai militari i quali indagano a fondo, scoprendo che un soggetto aveva utilizzato una fotocopia del documento di identità della vittima ed aveva attivato uno spid, cioè una vera e propria identità digitale. Successivamente il malfattore, entrando nel sito Inps con la nuova identità digitale, aveva cambiato l’iban facendo confluire il danaro della vittima sul nuovo conto corrente da lui stesso attivato, senza aver fatto i conti con i militari dell’Arma.
I Carabinieri infatti, ricostruendo il tutto come un filo di Arianna, hanno identificato il soggetto, già noto alle forze dell’ordine, denunciandolo alla competente autorità giudiziaria. Dopo quanto raccontato sorge spontanea la domanda su come si possa ritornare in possesso del danaro oggetto di truffa. «Qui è bene evidenziare che la maggior parte degli istituti di credito e bancari danno la possibilità di attivare delle clausole assicurative che coprono, mediante rimborsi, le
vittime di truffa telematica. – spiegano dal comando Carabinieri – L’unico atto richiesto per il rimborso è sempre e solo la denuncia».