AGNONE. “Il Comune di Agnone non vedrà realizzato nessuno degli interventi sbandierati in questi anni dall’amministrazione del sindaco Lorenzo Marcovecchio. Di tutti i progetti tanto pubblicizzati sulla stampa locale quali ad esempio la realizzazione di un Convitto, la ristrutturazione di Palazzo dei Filippini come sede Universitaria, la valorizzazione delle mura sannitiche di San Lorenzo, l’abbattimento dell’eco mosto a San Marco (ex scuola elementare), la realizzazione del marciapiede in viale Castelnuovo, la realizzazione del canile comunale ecc.. Nessuno di questi progetti compare nelle liste degli interventi approvati”.
E’ l’incipit del durissimo affondo del consigliere di minoranza a Palazzo San Francesco, Maurizio Cacciavillani all’indomani dell’approvazione dei 66 progetti approvati nell’ambito del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) con lo stanziamento di 220 milioni del Fsc e dei 14 siti archeologici e culturali del Molise per i quali il Ministero per i beni e le attività culturali ha stanziato 3 milioni e 200mila euro. “Nonostante l’appartenenza di Marcovecchio alla cordata politica governativa e alla presenza sul territorio di un consigliere regionale il Comune di Agnone è rimasto letteralmente a bocca asciutta – sottolinea l’ex vice sindaco di Agnone -. Un momento difficilissimo per il territorio altomolisano dove il dibattito politico stagna nella palude dell’invettiva personale e della continua ricerca di visibilità e consenso. Insomma un tutti contro tutti mentre la nave affonda”. Un vulcano in eruzione Cacciavillani, esponente di spicco del Pd, che rimarca come gli “unici lavori che si sono visti in questi anni sono quelli già appaltati dalla precedente amministrazione, vedi Polo Scolastico, marciapiedi lungo il corso principale e non ultimo in ordine cronologico l’installazione della casetta dell’acqua. Intanto la mancata programmazione e la totale inadeguatezza della classe politica hanno fatto sprofondare Agnone nell’oblio”.
VIABILITA’, SCUOLE E SPORT – L’ex presidente della Molise Dati, governo Frattura, rivolge lo sguardo a viabilità, scuole e impiantistica sportiva. “La chiusura del Ponte Sente e quella delle cucine dell’istituto Alberghiero che nessuno sa quando riapriranno – rincara la dose – sono un triste esempio di una politica assente. Poi c’è la gravissima questione passata totalmente in sordina per il clima di sfiducia e di totale rassegnazione che regna in paese. Parliamo della perdita dei finanziamenti relativi ai due progetti predisposti dall’amministrazione Carosella per il completamento del polo scolastico, già stanziati nel programma dei finanziamenti del Ministero dell’Istruzione per l’anno 2017. In ordine ai 2,1 mln di euro per la realizzazione della palestra polifunzionale – nuovo palazzetto dello sport a servizio del polo scolastico e per le attività agonistiche. Struttura fondamentale anche in considerazione delle pessime condizioni in cui versa l’attuale palasport. Ed ancora i fondi per il completamento del piano che dovrà ospitare la scuola materna all’interno del nuovo edificio e per la definitiva messa in sicurezza dell’edificio della scuola elementare Maiella, interventi per un importo complessivo di 1,1 mln di euro”.
CAPITOLO OSPEDALE – “Per quanto riguarda l’ospedale San Francesco Caracciolo, se non ci fosse stato il riconoscimento di presidio di zona particolarmente disagiata ottenuto grazie ad una azione politica dell’amministrazione Carosella senza precedenti date le condizioni – scrive l’esponente del centrosinistra – non ci sarebbe stato oggi alcun Pronto soccorso cui attribuirsi i meriti. In questa situazione di sfascio totale uno si aspetterebbe una profonda riflessione da parte degli amministratori, se e come continuare, se lasciare spazio ad altri o magari rimettere tutto in discussione”.
ANCORA VIABILITA’ CON SBOCCO SUL SANGRO – “Marcovecchio con toni trionfalistici annuncia la realizzazione del terzo lotto della fondovalle Verrino. Allora cerchiamo di capire meglio – spiega Cacciavillani -. Di fatto dei 66 progetti approvati dal Cis ad Agnone sono stati attribuiti due interventi: il miglioramento della strada intercomunale Vastogirardi – Agnone e III lotto della fondovalle Verrino. Innanzitutto voglio sottolineare che i citati interventi riguardano un territorio intercomunale e che quindi non ha alcun senso attribuirli al comune di Agnone che evidentemente, come già detto e ripetuto, resta letteralmente a bocca asciutta. Per esempio quando è stato finanziato il completamento della Fresilia in direzione Sprondasino per un importo di 40 milioni di euro, che costituisce un asse viario veloce per il collegamento verso Campobasso, tale finanziamento non è stato attribuito ad un singolo comune. Anzi, il comune di Agnone che insieme a Frosolone aveva giocato un ruolo fondamentale per l’ottenimento del finanziamento poi è stato destinatario di altri milioni e milioni di finanziamenti specificatamente comunali. Come gruppo politico abbiamo anche inviato un libricino a tutte le famiglie dove venivano spiegati, anche con supporto fotografico e info grafico tutti gli interventi effettuati. Entrando poi nel merito delle scelte ci sembrano veramente esagerati 6 milioni di euro per uno studio di fattibilità, soprattutto per un’opera che avrà un costo complessivo sicuramente superiore ai 100 milioni di euro e che probabilmente non sarà mai realizzata. Con questi soldi si potevano asfaltare chilometri e chilometri delle nostre strade disastrate. Da un punto di vista strategico infine restiamo convinti che lo sbocco sul Sangro debba seguire la direzione tracciata attraverso la realizzazione-completamento di quella che è stata definita la ‘Trascollinare Alto Medio Sannio’, un asse stradale interno a scorrimento veloce di collegamento nord-sud tra la Bifernina, la Trignina e la Fondovalle Sangro, completando la strada Fresilia in località Sprondasino all’innesto con la fondovalle Verrino. Mentre sul versante abruzzese si pensa al collegamento della ex Istonia 86 alla fondovalle Sangro all’altezza di Colledimezzo sulla direttrice Montazzoli. Questo ci sembra l’unico modo per continuare a sperare per la riapertura del Ponte Sente proprio dando un respiro nazionale all’ex 86 alla luce di una possibile ristatalizzazione e anche per valorizzare altre grandi opere già esistenti come il ponte sul fiume Verrino, le gallerie di Agnone e Castiglione Messer Marino che altrimenti rischieranno col tempo di chiudere per mancanza di manutenzione dando il colpo di grazia all’Alto Molise. Spero – conclude Cacciavillani – che i cittadini possano avere risposte chiare sugli argomenti evitando i soliti attacchi ed invettive personali”.