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  • Guardia medica: le balle dei politici e le colpe dei sindaci

    RICEVIAMO  e pubblichiamo da un lettore (lettera firmata) la seguente nota, una riflessione sui tagli alla sanità ed in particolare al servizio di guardia medica.

     

    Chiusura delle sedi di Continuià assistenziale (Guardie Mediche)   

    In questi giorni si stanno leggendo articoli cose vere e molte cose non vere sulla questione della chiusura delle guardie mediche in Abruzzo.

    La cosa vera è che da 10 anni circa è stata stabilita, a livello nazionale, la riorganizzazione delle guardie mediche, con l’Accordo Nazionale dei Medici del 2005 e recepita in Abruzzo dalla Regione e Sindacati nel 2008, impostando il parametro di 1 Medico ogni 3.500 residenti su base aziendale, quindi la media che la ASL deve rispettare (e non come molti scrivono che è il parametro sulla singola sede).IMG_2868

    Inoltre nell’accordo Regionale del 2008, art. 4 :  al comma 3 recita che: “Laddove detto rapporto dovesse risultare più basso, sulla base delle caratteristiche orogeografiche, abitative ed organizzative dell’ASL, è confermato l’attuale monteorario destinato dalle dotazioni organiche aziendali al servizio della C.A. e conseguentemente il numero di postazioni in essere nell’azienda medesima.” al comma 5 = “Eventuali deroghe proposte dall’ASL sono oggetto di parere vincolante del Comitato Permanente Regionale e varate mediante delibera di Giunta Regionale”.

    Sappiamo tutti che a Settembre 2013  Chiodi, con provvedimento n 61 pubblicato sul BURA 88 aveva decretato la chiusura di molte sedi di Guardia medica in base a proposte delle varie ASL, e nel Decreto c’è una premessa che io ritengo falsa: “- che le citate proposte aziendali non hanno penalizzato i comuni interni, ma hanno riportato a livelli consentiti la presenza massima dei medici di CA sul territorio regionale ed aziendale favorendo la dislocazione delle sedi di CA nei comunimontani rispetto ai comuni con più alta intensità abitativa che già beneficiano di una rete più consistente di servizi sanitari”.  Non mi sembra che sia così!!! nelle città non è stato ridotto nulla a salvaguardia dei presidi dei piccoli paesini montani.

    Perchè da Settembre 2013 nessuno Sindaco si è mosso contro questo provvedimento taglia tutto? I sindaci di molti comuni dell’entroterra Chietino che hanno fatto fino ad ora? Hanno dormito tutti sotto la legislatura di Chiodi? Sarà mai che erano dello stesso partito di Chiodi. E adesso che a capo c’è il Centro sinistra, che fanno, si sono svegliati. Ormai, ad oggi, per 3 asl su 4 i giochi sono fatti, i provvedimenti di chiusura, anche se con 2 mesi di proroga, saranno esecutivi. Salvo che la Giunta Regionale deroghi al parametro e salvi tutti quei presidi ritenuti indispensabili per l’interno (Campo di Giove, Quadri, Celenza, Palena, etc…)

    Ora per le ASL di L’Aquila, Pescara e Teramo dopo quel decreto, è stato reso esecutivo il provvedimento e stiamo assistendo ai tagli gestiti dalle singole asl, mentre per la nostra ASL Lanciano-Vasto-Chieti, nel mese di Gennaio 2014 Chiodi, con comunicazione n. 8331/COMM del 10/01/14, inviata alla ASL, “FORSE”  a  seguito di ricorsi al Tar di 2 comuni della prov. di Chieti (Palena e Celenza credo) di 40 medici di Continuità assistenziale e di un solo sindacato dei medici S.M.I., ha richiesto a Zavattaro, una nuova proposta di rimodulazione.IMG_2896
    La proposta della ASL 2 è stata pubblicata con delibera 197 del 25 Febbraio 2014 è da 7 sedi tagliate ne hanno salvato una: quella di Carunchio.
    Da quella nuova proposta nessun atto della Regione è stato pubblicato sul Bura, quindi si presume che non succederà nulla???. 

    Sappiamo tutti che la salute non si può rapportare ad un discorso di risparmi, soprattutto considerando che per risparmiare non puoi lasciare i paesini montani all’abbandono.
    L’unico parametro che le ASL devono rispettare, salvo deroghe che possono chiedere alla Regione, è il parametro nazionale e recepito dalla Regione, che non è mai cambiato fino ad ora dal 2008;
    Ci vuole un altro Accordo Collettivo Nazionale dei Medici che ne fissa i parametri, e ad oggi non è stato fatto nulla.
    Poi,  il parametro nazionale, nei limiti consentiti, è stato stabilito dalla Regione Abruzzo (assessore sanità e sindacati) nel 2008 che ne ha fissato a 1 Medico ogni 3.500 residenti su base aziendale. Allora perchè l’ASL di Pescara ha fatto i tagli con il parametro di 1 M / 5.000 ? Nessuno si è accorto del maltolto?

    Alla luce di quanto e vedendo la proposta della ASL 2 (Zavattaro) bisognerebbe semplicemente fare una cosa: chiedere alla regione una deroga ai parametri di 1M / 3500 residenti e mantenere in piedi l’attuale sistema organizzativo sul territorio, che per il nostro, è già al limite della fruibilità per il cittadino (siamo una regione montana per la maggior parte, con strade impercorribili d’inverno…).

    Le varie dichiarazione dei politici regionali su questo argomento, sono vaghe: Ci sarà il piano di emergenza-urgenza a Settembre, i defibrillatori automatici in tutti i comuni,nuovi 118Case della Salute. Insomma sono tutte cose lodevoli (a parte a mio parere i defibrillatori automatici: chi li usa? il medico di famiglia! e la notte o il sabato e la domenica chi? l’unico medico che può e che si trova in zona è il medico della continuità assistenziale, chi aprirà i comuni nel pomeriggio in caso di urgenza per accedere ai defibrillatori?? già ora chiudono alle 14.00 e poi addio; Comunque nulla di ciò riguarda la continuità assistenziale. L’emergenza urgenza ha dei compiti e la continuità assistenziale ha degli altri.

    La continuità assistenziale esiste quando non è di turno il Medico di Medicina Generale (tutte le notti dalle ore 20.00 alle ore 8.00 e H 24 il sabato e la domenica; l’emergenza urgenza riguarda il 118, quindi tutte situazioni da codice giallo, rosso, insomma, tutto ciò che al 70% va in ospedale.

    La Guardia medica invece svolge un intervento che il 118 non svolge in quanto sono cose  banali oppure possono essere facilmente risolvibili senza occupare un 118 (con medico, autista e infermiere) per poco che invece potrebbe servire a qualcuno con rischio di vita.
    Moltissime volte il medico di Continuità assistenziale può salvare la vita al paziente con semplice terapia di farmaci in possesso intervenendo tempestivamente: il 118 se arriva a Rosello, arriva anche dopo 1 ora dalla chiamata telefonica, quindi se era in atto un possibile infarto, il 118 lo avrebbe trovato oramai senza vita.
    Le funzioni del Medico di C.A. sono molteplici e hanno il risultato di risolvere molteplici situazione che il paziente denuncia e di evitare che moltissime persone vadano ad intasare (se hanno l’auto) il pronto soccorso.IMG_2861
    Un paziente di Montenerodomo, Rosello, Colledimacine, Palena, che ha bisogno del pronto soccorso deve recarsi a Lanciano, unico Ospedale funzionante H24 con un minimo di attrezzature e personale; mentre Casoli non è più un ospedale e non esiste più il pronto soccorso: ora è un Primo intervento. Quindi che cosa fanno?: fanno quello che fa un presidio di Guardia medica , se c’è da fare qualcosa di importante, dirottano il paziente con il suo veicolo a Lanciano. Poi c’è Atessa, che ad oggi funziona a orari d’ufficio, quindi, l’unica via di salvezza per un cittadino dell’alto Sangro è Lanciano. E sappiamo che Lanciano è già al collasso, ormai, da molti anni.

    Fino a qualche anno fa si parlava del progetto di chiudere gli ospedali di Casoli, Guardiagrele e Atessa e costruirne uno nuovo, con eliporto nei pressi di Montemarcone – Sant’Onofrio e di riconvertire i vecchi ospedali in strutture specializzate (es. Atessa nella riabilitazionne, Casoli in RSA, etc…). Ora hanno chiuso gli ospedaletti e ci hanno lasciato con le macerie dell’ospedale di Lanciano.

    In aggiunta a chi parla di 118 senza medico a bordo, non conosce la terminologia e l’utilità degli strumenti: il 118 è un ambulanza dotata di tutte le strumentazioni salva vita a bordo e con MEDICO, INFERMIERE E AUTISTA; le altre già presenti sul territorio non sono 118 (come molti credono), ma semplici ambulanze (o meglio furgoni….) con la presenza di due volontari: un’autista e l’altro soccorritore: cioè personale non medico e che pertanto, non può che avere al massimo qualche corso di 20 ore c.u. per soccorso e primo intervento invece di una laurea di 6 anni in medicina con relativo corso per la qualifica di medico di 118:  C’E’ UNA BELLA E SOSTANZIALE DIFFERENZA!!!!!
    Io, di un paesino dell’entroterra, pretendo che il 118 mi venga a salvare la vita, non voglio i volontari che, malgrado l’impegno, non hanno le competenze per fare i medici. Fanno solo servizio navetta.

    A chi sbandiera poi l’instaurazione delle cosiddette CASE DELLA SALUTE  attive da poco in regioni come Emilia Romagna e Toscana. In realtà sono dei piccoli ospedaletti con 20 posti letto e stanze per piccoli esami e altre cose che da noi i distretti sanitari di base fanno già (Villa Santa Maria, Torricella Peligna). Ma comunque non vanno a sostituire i medici di Continuità assistenziale. Anche nelle due Regioni sopra richiamate la Continhuità assistenziale viene svolta all’interno di queste CASE dalle Guardie mediche, quindi cosa cambia? Dal mio punto di vista possono essere ottime soluzioni per alleggerire gli ospedali per piccole analisi e controlli, ma queste, come dimostrano altre realtà Regionali italiane (Emilia Romagna), possono andare bene nei grandi centri cittadini dove sono facilmente raggiungibili e ci SONO MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICI. Ovviamente sono un investimento che la Regione deve fare.
    Insomma anche le Case della salute, gira e rigira, che tutti sappiano, non vanno a sostituire la guardia medica (Continuità assistenziale) che in Emilia Romagna, Toscana, già lavorano nella stessa sede ma vanno semplicemente a configurarsi come piccolo ospedale.

    Quindi di cosa parlano tutti sui giornali e tv.

    La Continuità Assistenziale è garantita a livello nazionale e pertanto non può essere cancellata con un colpo di spugna: Quando il Medico di Famiglia (medico di medicina generale) finisce il turno, incomincia quello della Guardia medica che appunto CONTINUA L’ASSISTENZA.

    Altre notizie che vanno in giro: la spesa che un presidio di Guardia medica costa alla ASL: 1 medico di G.M. costa alla ASL per un mese di lavoro circa 3000 euro lordo dipendente (poi ci sono a carico della ASL gli oneri contributivi per circa 700 euro) quindi 4 medici in un mese costano alla asl Lordo Stato circa 14.800 euro; in un anno circa 177.600 euro.
    Se si vuole risparmiare, meglio eliminare qualche dirigente Regionale che prende molto più di 200.000 euro l’anno per fare cosa? invece di cancellare un  “operaio” che è a stretto contatto con tutti i cittadini e svolge un compito delicato che serve ai cittadini.

    Lettera firmata

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