Scongiurare la chiusura del servizio di continuità assistenziale, più comunemente conosciuto come guardia medica: è quanto richiedono a gran voce le popolazioni di Cansano e di Campo di Giove, davanti alle quali e ai rispettivi primi cittadini (Mario Ciampaglione e Giovanni Di Mascio) il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha riunito ieri pomeriggio la Giunta regionale nella Sala Oasi di San Francesco, a Campo di Giove. Presenti gli assessori Dino Pepe, Donato Di Matteo, Mario Mazzocca e Silvio Paolucci.
L’impegno di occuparsi dei problemi connessi con l’assistenza sanitaria dell’utenza delle zone interne, era stato preso dallo stesso D’Alfonso in occasione della seduta tematica della Giunta Regionale che si è svolta il 3 agosto scorso sul Treno dei Parchi. Pur nella consapevolezza che necessità di carattere economico hanno dettato le esigenze di rimodulazione del servizio, i rappresentanti delle popolazioni locali hanno chiesto alla Giunta regionale di adottare le opportune misure per ripristinare le condizioni minime di uguaglianza e in particolare il “diritto alla salute” costituzionalmente garantito e quindi non solo dei cittadini residenti in zone ad alta densità abitative, ma anche in quelle delle aree interne e svantaggiate.
Rassicurazioni, relativamente a questo ultimo punto, sono state fornite dall’assessore alla sanità Paolucci: «Continueremo a garantire la continuità del servizio assistenziale per 60 giorni e nel frattempo confezioneremo una proposta che si articolerà in tre punti. Eccoli: in ogni palazzo municipale dei 305 comuni abruzzesi saranno in funzione altrettanti defibrillatori automatici che verranno fatti funzionare da personale medico e paramedico appositamente formato; sarà predisposto un piano capillare della rete di emergenza-urgenza e dei 118 che prevede in ogni postazione un innalzamento della dotazione del personale in servizio; verranno previste opportune misure di assistenza anche per i comuni montani a bassa densità abitativa. In otto settimane di proroga – promette Paolucci – la Giunta regionale confezionerà questa proposta, che sarà molto avanzata».
«Il Decreto commissariale che stabilisce la chiusura della Guardia Medica – ha ricordato l’assessore alla sanità – risale alla passata legislatura (27 agosto 2013); noi abbiamo chiesto la proroga perché abbiamo intenzione di presentare un pacchetto di proposte e di modifiche».
Il governatore D’Alfonso ha detto che «la Regione sta lavorando per uscire dal commissariamento e per riprenderci l’autonomia nella gestione della sanità: restituiremo diritti alle zone interne, perché non è vero che dove si restringe il numero degli abitanti ci debba essere il restringimento del diritto all’assistenza sanitaria».
«Sarà riorganizzata la presenza dei servizi sanitari sul territorio tenendo conto dei limiti fissati dalla sua sostenibilità economica e finanziaria». D’Alfonso ha chiuso la riunione, che in alcuni momenti ha registrato punte di tensione dovuta alla passione con la quale gli intervenuti hanno esposto le loro ragioni, con la promessa di incontrare di nuovo la cittadinanza di Campo di Giove: «Noi ci rivedremo qui, davanti ai vostri sindaci, fra 30 giorni sapendo che vogliamo rendervi soddisfatti: perché la soluzione non coinciderà con quello che avete visto nel passato, ma probabilmente sarà ancora più efficiente».