Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni. La stima è di Coldiretti che sottolinea come il divampare delle fiamme, che negli ultimi giorni hanno interessato vaste aree del Molise, provochi danni all’ambiente, all’economia agricola, al lavoro e non ultimo al turismo.
“Lo scoppio degli incendi – osserva Aniello Ascolese, Direttore regionale di Coldiretti Molise – è certamente favorito dalle alte temperature e dal forte vento ma non di rado la causa è da ricercarsi in comportamenti irresponsabili, di chi non osserva le norme di sicurezza, come anche nel vero e proprio dolo”.
Le aree bruciate dagli incendi subiscono il blocco di tutta una serie di attività economiche, per lo più riguardanti l’agricoltura e l’allevamento, ma privando anche i turisti della possibilità di poter fruire della natura incontaminata, meta di un numero di visitatori in continua crescita che vedono nella campagna un luogo ideale per rilassarsi e godere di buon cibo e di posti naturalistico-culturali da riscoprire.
Ma gli incendi, specie nelle aree boscose, osserva ancora Ascolese: “costituiscono un gravissimo danno anche per la stabilità idrogeologica del territorio. Con l’impoverimento dei boschi, infatti – spiega il Direttore – il territorio, specie quello montano o collinare come il nostro Molise, rimane sempre più esposto al rischio di frane e smottamenti”.
“Oltre a ciò – prosegue Ascolese – va considerato che, con i cambiamenti climatici in atto e il crescente bisogno di acqua, viste le temperature sempre più elevate, sarebbe auspicabile la creazione di un sistema di piccoli laghetti artificiali che garantirebbero per tutto l’anno acqua a sufficienza da utilizzare per usi civili, oltre che irrigui e in caso di emergenza per spegnere eventuali incendi”.