• News
  • Inverno Dolo…mitico alla scuola alpina della Guardia di Finanza

    Da sabato 18 marzo a sabato 25 marzo 2017 sono stata in Trentino, nella Scuola Alpina della Guardia di Finanza a Predazzo.
    È stata un’esperienza fantastica e indimenticabile; eravamo 42 ragazzi, 16 donne e 26 uomini, che già dal primo giorno abbiamo stretto una forte amicizia.
    È una settimana organizzata da un gruppo di finanzieri e possono partecipare solo figli di finanzieri, che però vengono scelti in base ad una graduatoria.
    Sono andata con il treno fino a Venezia, dove sono venuti due finanzieri a prenderci con l’autobus della Guardia di Finanza e alle 16:30 sono arrivata a Predazzo; ci hanno portati nelle camere, eravamo circa 9 a camera, e abbiamo sistemato tutte le cose nell’armadio e alle 19:00 abbiamo cenato nella mensa della scuola.
    Appena dopo mangiato siamo andati nell’aula dove gli allievi finanzieri fanno lezione e il direttore di questa esperienza ci ha comunicato importanti e severe regole da rispettare. Tutte le sere alle 22:30 dovevamo essere tutti a letto già a dormire altrimenti il giorno seguente non potevamo svolgere le attività.
    Tutte le mattine ci portavano a sciare, eravamo 6 gruppi alcuni composti da 4 persone altri da 6.
    A pranzo siamo sempre tornati in caserma; di pomeriggio le attività sono state varie: due volte siamo andati nella piscina comunale di Cavalese, abbiamo fatto il tiro con l’arco e con la carabina (un fucile), abbiamo fatto la ciaspolata in baita dove siamo restati anche per cena; siamo andati con lo slittino…
    mi stavo quasi dimenticando la cosa più interessante e significativa: la mattina alle 7:45 facevamo l’alzabandiera con i finanzieri allievi cantando e marciando, una volta arrivati sul punto di alzare la bandiera italiana, c’era un allievo che ricordava alcuni caduti di guerra che hanno dato la loro vita per noi…
    E subito dopo, il direttore che dava i comandi agli allievi gridava “ALZABANDIERA” e due allievi andavano ad alzarla e tutti insieme cantavamo l’inno nazionale. Secondo me è il momento più significativo di tutta l’esperienza, perché solo cantando l’inno si capisce e si ricordano le povere persone andate in guerra, che hanno sofferto e che sono morte per noi, per la patria!!!
    Ed è proprio per questo che da grande sogno di entrare in esercito o forze armate.
    Purtroppo, il 18 marzo siamo stati costretti a salutarci tra pianti e abbracci e ognuno è tornato nel proprio paese o città!
    Auguro a tutti di fare una “vacanza istruttiva” come questa.

    Maria Michaela Lizzi

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.