«Le porto i saluti del Capo di Stato maggiore, ringraziandola per quello che ha fatto per la nostra Patria. L’Esercito non abbandona nessuno ed è per questo che oggi siamo qui, per somministrarle il vaccino».
Sono state le parole pronunciate dal tenente colonnello Di Iorio, comandate della task force inviata dallo Stato maggiore dell’Esercito a vaccinare Paolo Antonio Sabatino, classe 1921, reduce della Seconda guerra mondiale.
Per ragioni incomprensibili l’anziano, ma lucidissimo reduce di guerra, è stato dimenticato dalla Asl, lasciato senza vaccino, nonostante l’età avanzatissima e la sua condizione di paziente fragile. Di qui l’appello della famiglia alla nostra testata. La notizia, rilanciata dalle agenzie e dalla stampa nazionale, è arrivata anche alla struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo. Immediata la reazione, come si conviene all’ambiente militare: direttamente da Roma l’ordine di vaccinare quel reduce.
E così la task force, inviata nelle scorse settimane in Molise per raggiungere i centri più isolati e dare una mano nella campagna vaccinale, si è mossa da Campobasso e ha raggiunto il piccolo centro dell’Alto Vastese provvedendo alla inoculazione della dose di vaccino al centenario.
Una vera sorpresa per l’anziano reduce Sabatino, quasi incredulo di vedere nella sua accogliente abitazione un tenente colonnello e altri militari dell’Esercito intervenuti in suo soccorso. Il saluto militare che gli uomini in divisa gli hanno rivolto e i ringraziamenti a nome del Capo di Stato maggiore lo hanno commosso fino alle lacrime.
Una bella pagina di cronaca scritta dagli uomini con le stellette e anche una risposta, concreta, che zittisce chi, pur di apparire, getta fango sulle gloriose uniformi dei militari.
Francesco Bottone
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