Il dibattito sulla legittima difesa, cioè sulla possibilità di potersi difendere in casa propria da aggressioni anche con un’arma da fuoco, alimenta il dibattito anche in provincia.
«La mia fiducia va all’arma dei Carabinieri, va alla Polizia di Stato, sono loro a cui mi sono sempre affidata per la mia sicurezza e a loro continuerò ad affidarmi. È su loro che la politica dovrebbe spendere risorse e tempo per metterli nelle migliori condizioni di svolgere il loro lavoro. Mai un’arma in casa mia».
Così la consigliere regionale Patrizia Manzo a commento del voto alla Camera che ha dato il primo ok al provvedimento. Ora il testo passerà al Senato per l’approvazione definitiva che, secondo il leader della Lega Matteo Salvini, dovrà esserci entro la fine del mese di marzo. Entro fine mese, dunque, la legittima difesa sarà legge dello Stato.
E ovviamente le dichiarazioni della consigliere Manzo hanno acceso il dibattito molisano, tra i favorevoli alla legittima difesa e coloro che credono che questa legge trasformerà l’Italia in una sorta di far west con il diritto di uccidere. Tra l’altro la posizione espressa polemicamente dalla Manzo è perfettamente in linea con quella del Movimento 5 Stelle che ha votato quel provvedimento solo perché obbligato dal cosiddetto contratto di governo, ma con evidenti e plateali mal di pancia. Infatti venticinque deputati pentastellati, tra i quali non risulta esserci il molisano Antonio Federico, già collega in Consiglio regionale della Manzo, non hanno votato la proposta di legge della Lega, assumendo quindi il ruolo di “franchi tiratori”, ma ben sapendo che il voto finale non avrebbe avuto ripercussioni spiacevoli e in grado di far incrinare l’anomala maggioranza che tiene in piedi il Governo.
Nonostante il clamore mediatico alimentato dalla sinistra, si tratta di una legge di buonsenso, voluta dagli italiani che infatti massicciamente votano Lega anche al Sud, e che apporta alcune, ma sostanziali modifiche rispetto a quanto previsto fino ad oggi. Il nuovo testo dispone infatti che “la difesa è sempre legittima”, modificando l’articolo 52 del codice penale, e viene superato il concetto di “eccesso di legittima difesa” che di fatto era un lasciapassare per ladri e delinquenti. Inoltre vengono aumentate le pene per chi viola il domicilio, per il furto in abitazione e per la rapina. Puro buonsenso. Inoltre la legge introduce un diritto, non un obbligo. Chi vuole, liberamente, può difendersi in casa propria, non certo all’aperto in giro per la città, anche con un’arma da fuoco. Chi non vuole farlo, chi non vuole un’arma in casa come la consigliere Manzo che magari può permettersi porte blindate e sistemi di difesa passiva, è liberissimo di farsi rapinare, derubare e malmenare senza opporre la minima resistenza oppure utilizzando il classico “matterello” per tirare la sfoglia.
Francesco Bottone