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  • Legittima difesa, monsignor Bregantini le spara grosse: «Una legge pericolosa»

    Una legge «anoressica», così la definisce il vescovo di Campobasso –Boiano monsignor Bregantini all’indomani dell’approvazione in Senato della legge sulla Legittima Difesa. «Sì, perché è una legge che adagio, adagio, ci toglierà il gusto della fiducia nell’altro. La bellezza della collaborazione, della strada percorsa insieme. La gioia di guardare all’altro come alleato e non come potenziale avversario. E’ insidiosa questa legge, sul piano antropologico. Perché introduce un principio devastante: dell’altro non mi posso più fidare. Mi potrà essere sempre “nemico”. Quel “sempre” che è stato introdotto nell’articolo 52 del Codice Penale, non necessario, ma volutamente provocatorio, come attestano molteplici giuristi di professione, guasterà le nostre relazioni sociali. E ci renderà inesorabilmente più poveri. Sì, perché se diminuirà la fiducia reciproca, a cominciare dai rapporti quotidiani, di prossimità, di incontro amabile con il tuo quartiere, anche i grandi investimenti man mano diminuiranno. Perché diremo: per quale motivo investire? Tanto non ci può fidare di nessuno. E la nostra società soffrirà ancora di più il fardello del debito di fiducia, che già devasta le relazioni economiche e sociali nazionali e mondiali. E anche a livello locale dobbiamo vigilare e impegnarci per rafforzare i legami di fiducia. Non spezzarli. Come ha ben sottolineato Mattarella nella sua lettera ai partiti. Si affacceranno danni simili all’anoressia, che deperisce tutto ciò che chiede invece vita». E ancora sul testo di legge il presule di Campobasso afferma che «questa è una legge pericolosa, direi proprio negativa, in quanto va a minare il cuore della fraternità, dell’essere e del riconoscerci fratelli. E’ “anoressica”, sì, perché ci toglie il gusto delle cose e di condividerle con l’altro. Le paure, in fondo, hanno vita così, finché non ci divorano l’unica cosa fondamentale per vivere bene: il convivere nella comunione, nutrendo fiducia e non sospetto».

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