AGNONE. Un terreno conteso, tre gradi di giudizio e la figura del senatore Remo Sammartino che torna alla ribalta. Una vecchia vicenda, quella del giardino antistante l’abitazione del politico Dc, che una sentenza della Cassazione ha restituito di fatto alla comunità. A ripercorrere le tappe salienti Augusto Busico, che in una lettera inviata in redazione, contesta il nuovo indirizzo dato dall’amministrazione la quale intende realizzare sul terreno una mini-biblioteca.
<<Prima di leggere l’articolo de l’Eco online che dava l’annuncio della notizia di aprire una ‘little free libreria’ sul suolo pubblico antistante l’abitazione della famiglia Sammartino in largo Tirone, nel centro storico di Agnone e nelle adiacenze della chiesa di San Marco – scrive Busico – avevo già appreso la luminosa decisione della amministrazione comunale di Agnone che, con una celerità degna di miglior causa, se ne era occupata con delibera di giunta (n. 120) del 25 luglio 2019 e con la determinazione dirigenziale (n. 272) del 5 agosto 2019 firmata dal segretario comunale Maria Teresa Miraldi in qualità di responsabile del terzo settore tecnico facente funzione. Mi sono premurato di avere tra le mani la perizia redatta il 28 giugno 2019 dal geometra Carmine Masciotra responsabile dell’ufficio tecnico, perizia che con tanta premura la giunta aveva approvato insieme con il quadro economico. Con lo stesso atto deliberativo veniva dato a Masciotra il mandato di attivare le procedure necessarie per l’affidamento dei lavori precisando che esso valeva anche come permesso di costruzione. Ero sorpreso dell’accelerazione data al desiderio di offrire un’altra biblioteca alla popolazione, come se fosse un aiuto di prima necessità, forse perché non erano considerate sufficienti la biblioteca ‘Labanca’, quella ‘Emidiana’, quelle che sono in possesso di tutte le scuole della città. Magari le popolazioni disastrate dai terremoti, ho pensato, potessero contare su amministratori come i nostri! La lettura della perizia è stata una autentica delusione: venivano ripetute le stesse motivazioni che avevo già letto sulla delibera di giunta, sulla determinazione dirigenziale e sull’articolo del giornale. L’approvazione della perizia è l’approvazione del nulla, dimostra solo la volontà di andare avanti ad ogni costo, senza nemmeno informare la Sovrintendenza ai Beni Culturali per acquisirne il parere visto che l’intervento riguarda il centro storico soggetto a vincoli. Sopratutto è grave che non si spieghi ai cittadini, perché si vogliono regalare alla famiglia Sammartino 120 metri quadrati di suolo dopo che questo suolo è stato restituito alla comunità civile di Agnone con sentenze del tribunale civile di Isernia, Corte di Appello di Campobasso e Suprema Corte di Cassazione di Roma in seguito ai giudizi proposti dalla mia persona Augusto Busico: giudizi che mi sono costati la bellezza di 12mila euro circa che hanno indotto l’on. sen. Remo Sammartino a definirmi con termini spregevoli come “l’intruso”, “squallidi personaggi che, se fossero nati qualche chilometro più a sud di Venafro, sarebbero finiti certamente ammasso informe, in qualche discarica più o meno autorizzata…” e questo solo perché cercavo giustizia. I giudici hanno dato ragione alle mie circostanziate denunce penali tanto che, per evitare la mia costituzione in Cassazione, gli eredi Sammartino provvidero ad un parziale rimborso di 4500 euro delle spese da me sostenute con somma decisamente inferiore a quella da me impegnata e sborsata. Adesso il Comune vuole fare verso di loro un’opera di beneficenza? Fingendo di fare un regalo alla cittadinanza, ne fa uno agli eredi del senatore, sottraendo tutta l’area che invece deve rispettare la decisione delle sentenze compresa sopratutto quella della Cassazione dell’anno 2013. Praticamente si vuol fingere un intervento di pubblica utilità per nascondere un interesse particolare. E’ un copione che ho già visto realizzare, pagando a mie spese somme più consistenti, nel cosiddetto palazzo Galasso in Agnone, dove il porticato di pubblica utilità, quindi del popolo, è stato arbitrariamente sottratto a quest’ultimo e chiuso sino a diventare abusivamente dei vani di proprietà privati adibiti anche a negozi, uno dei quali venduto ad un commerciante dagli eredi del senatore. Questo gioco degli amministratori compiacenti è inaccettabile, la presa in giro dei cittadini è immorale. Mi meraviglio dell’attuale sindaco che partecipa e dà parere favorevole alla delibera di giunta come se non fosse stato lui, quando era all’opposizione, a contestare pesantemente l’abuso del Sammartino ed a sollecitare con più lettere le decisioni delle sentenze che lo condannavano alla restituzione del suolo pubblico e quella della Corte dei Conti per il pagamento dei canoni dovuti per l’indebita occupazione del suolo nel corso degli anni e probabilmente, se me ne viene data la possibilità, ne chiederò la pubblicazione per mettere al corrente i miei concittadini di come le opinioni possono cambiare secondo il vento che tira. E’ mia volontà – conclude Augusto Busico nella sua missiva – quella di un intervento radicale per svelare il sopruso o i soprusi e impedire una svendita di suolo pubblico a vantaggio privato con il pretesto di un riconoscimento onorifico che può essere manifestato in altri modi. Se gli attuali amministratori hanno somme a disposizione, le impegnassero a risarcire chi ha consentito la restituzione al demanio di quel suolo a cui oggi intendono rinunciare. Aggiungo che sono a disposizione degli organi di stampa nel caso in cui vogliano conoscere tutta la situazione anche attraverso la documentazione, di cui sono in possesso, in modo che i cittadini conoscano quella verità ed altre verità che adesso vengono loro nascoste>>.