AGNONE. Tanto tuonò che piovve. Dopo un esposto alla Procura della Repubblica e Corte dei Conti, un reportage pubblicato dalla testata cartacea e on line L’Eco dell’Alto Molise, due “visite” in comune degli uomini delle Fiamme Gialle di Isernia, la giunta Carosella muove (finalmente) i primi passi in merito alla spinosa questione dei lotti assegnati nella zona Pip Giovanni Paolo II.
Almeno sei quelli finiti nell’occhio del ciclone in considerazione delle opere non realizzate entro i termini stabiliti (cinque anni) ma previste dalla convenzione sottoscritta dalle parti, cioè il comune e l’acquirente. Una vicenda che stando alla convenzione (in particolare all’articolo 14) sembrerebbe di una trasparenza unica ma che le varie amministrazioni succedutesi a palazzo San Francesco hanno preferito non trattare e non si capisce il perché.
Oggi però il colpo di scena. In una delibera la giunta Carosella invita il “responsabile del III settore – servizio tecnico a procedere – si legge nel documento – con la massima sollecitudine possibile, all’effettuazione di tutti gli accertamenti necessari e sufficienti a riscontrare, relativamente a contratti conclusi per l’assegnazione dei lotti della zona PIP, l’attuale esistenza e persistenza di presunti inadempimenti, avviando a tal riguardo ogni altra iniziativa volta all’accertamento, all’istruttoria ed alla contestazione di tali profili alla luce delle condizioni apposte nel contratto e delle clausole risolutive o sanzioni ivi disciplinate”.
Peccato che il diktat della giunta di centrosinistra (così dicono di essere collocati politicamente) ha il sapore di un autogol. Infatti in un recente passato il responsabile dell’ufficio tecnico ha più volte sollecitato la giunta ad agire in considerazione di quella clausola risolutiva che non è stata fatta rispettare per più lotti. Carta canta!