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  • Lutto, l’ex manager Enzo Delli Quadri ricorda l’amico Gino Di Ciocco: “Mi mancherai”

    Per anni è stato una colonna dei Vigili del fuoco del distaccamento di Agnone. Capo reparto esperto ed istruttore, era molto conosciuto e apprezzato anche dai colleghi del Comando provinciale di Isernia. Se n’è andato all’improvviso ieri presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso, Gino Di Ciocco, vigile del fuoco in pensione. Aveva 75 anni. Oltre al lavoro, la sua grande passione era per la politica. Uomo di centrodestra, in passato ha ricoperto incarichi da consigliere comunale e provinciale (presidenza Raffaele Mauro, ndr) ed è stato candidato anche alle regionali. Appartenente alla Congrega dei Morti della chiesa di Santa Croce di Agnone, era socio attivo del Circolo culturale San Pio dove oggi viene ricordato dal presidente onorario Enzo Delli Quadri.

    Poco dopo l’adolescenza, cominciamo a prendere atto di quello che scriveva Osho, famoso maestro spirituale indiano: “Il mistero più grande della vita non è la vita, bensì la morte. La morte è l’apice della vita, la sua più grande fioritura. Nella morte viene riassunta tutta la vita e si arriva al traguardo. La vita è un pellegrinaggio verso la morte e sin dal primo istante la morte si avvicina: dal momento della nascita, la morte inizia a venirti incontro e tu inizi a muoverti verso la morte”.

    Succede, però, che nonostante si presentino, nel corso della nostra vita, diversi casi di morte di persone a noi più o meno vicine, siamo portati ad allontanare il pensiero della morte, fino addirittura a rimuoverlo. Per cui, quando succede di nuovo, grande è lo sconforto, l’angoscia, la tristezza, lo scoraggiamento. È quello che mi ha preso quando mio nipote, il dr. Gabriele Amicarelli, dapprima mi ha informato che l’amico Gino di Ciocco era stato ricoverato in gravi condizioni per un aneurisma all’aorta addominale, e subito dopo, mi ha dato le ferale notizia: “Enzo, non ce l’ha fatta, Gino è morto”. 

    Avevo parlato con lui solo ieri sera e avevamo concordato che sarebbe venuto a stare da me per qualche giorno. Negli ultimi anni eravamo molto uniti. Io gli ero accanto nelle sue problematiche di vita, lui mi aiutava, fraternamente, nei miei momenti di crisi e mi ripeteva: “Caro Enzo, ti sarò vicino fino alla morte” (aveva 9 anni meno di me). La sua vita si è spezzata molto prima del previsto.

    La nostra amicizia è nata in modo strano: non avevamo la stessa visione politica, non avevamo la stessa preparazione scolastica, non avevamo gli stessi hobby. Eppure eravamo più uniti che mai. Ci univano: la sincerità, la franchezza, la generosità.  Gino era rude, come può esserlo una persona nata nelle difficoltà della campagna e nelle tragiche situazioni che un vigile del fuoco deve affrontare.

    Eh sì, perché Gino era stato contadino e comandante della caserma dei vigili del fuoco di Agnone e non aveva mai mancato di portare aiuto a chi lo chiedeva, non tanto per dovere professionale, quanto per suo animo generoso. Per chi lo ha conosciuto da vicino, così come ho avuto, io, la fortuna di esserlo, Gino era rude ma anche generoso. Lo ero nello starti vicino, nel consolarti, nell’aiutarti, nel non lasciarti mai solo. Gino non era perfetto, ma la sua autenticità e il suo cuore grande erano innegabili. Ricordo con affetto quando, alle due di notte dell’agosto scorso, venne a casa mia perché una strana febbre (39 gradi) mi aveva aggredito all’improvviso.

    Mi si caricò letteralmente sulle spalle e mi portò all’ospedale di Agnone. Andò via, nella notte piena, solo dopo aver avuto assicurazioni che non correvo pericolo alcuno. La sua schiettezza poteva sorprendere, ma dietro quella facciata si nascondeva un’anima generosa e pronta ad aiutare chiunque ne avesse bisogno. Gino mi ha dimostrato che  la vera amicizia non è fatta solo di parole gentili, di cortesie amabili, di relazioni sincere, ma anche e soprattutto di gesti concreti e di un supporto incondizionato. Mi mancherai profondamente Gino, ma il tuo ricordo vivrà nel mio cuore per sempre. Riposa in pace, amico mio, riposa in pace.

    I funerali di Gino Di Ciocco saranno celebrati domani – 20 gennaio – nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli alle ore 15. La redazione de l’Eco online si stringe al dolore della famiglia Di Ciocco ed estende loro le più sentite condoglianze.

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    1 Comment

    1. biagio di lernia says: Rispondi

      bellisime parole per un amico…

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