VITERBO – Macabro rituale su un cinghiale investito: asportati i capezzoli, indagano i Carabinieri forestali. A darne notizia il nucleo di Guardie Ecozoofile Eital di Viterbo.
Le immagini postate sui social sono così strane e macabre da sembrare incredibili, tuttavia sono assolutamente reali.
«Ieri, in serata, ci hanno segnalato la presenza di un cinghiale morto nei pressi dell’ospedale “Belcolle”. – si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook delle Guardie Ecozoofile Eital di Viterbo – Stamattina ci siamo recati sul posto e una volta trovato l’animale morto, constatiamo che si trattava una scrofa gravida e che, cosa macabra, le erano stati asportati chirurgicamente i capezzoli. Contattati i Carabinieri forestali facciamo notare questo particolare. Chiediamo anche l’intervento del veterinario dell’Istituto zooprofilattico al quale viene consegnato l’animale per l’esame autoptico».
Le Guardie Ecozoofile Eital di Viterbo intervenute, coordinate dal responsabile regionale Amos Tersigni, confermano che l’animale, una femmina gravida, ad un primo esame non mostrava ferite esterne riconducibili a lesioni da armi da fuoco. Si ipotizza, dunque, l’investimento da parte di qualche autoveicolo in transito. Una volta ispezionato il cinghiale più da vicino le guardie si sono accorte che quattro capezzoli erano stati asportati con precisione chirurgica, come anche un occhio, estratto dalla sua sede anatomica. Tagli netti e precisi, che ad una prima grossolana analisi sembrano non essere compatibili con eventuali lesioni che altri animali selvatici avrebbero potuto procurare magari mordendo o beccando. L’animale è stato consegnato al personale del servizio veterinario pubblico e inviato, per tutti gli accertamenti del caso, all’istituto zooprofilattico di zona. Intanto ci si interroga sulle possibili motivazioni di un gesto tanto singolare quanto macabro. Pare che qualcuno, per incomprensibili ragioni, con un utensile molto affilato, abbia reciso e asportato i quattro capezzoli e un occhio del cinghiale. Non si esclude la pista, insolita ma comunque possibile, che conduce a rituali pagani o addirittura satanici.