Dove non arriva la politica, può arrivare invece il quarto potere. La stampa, è proprio il caso di dirlo, risolve un bel problema ai tanti pendolari che ogni giorno, dall’Alto Molise, scendono sulla fondovalle Sangro, presso la relativa zona industriale, per andare a lavoro. Il problema era questo: la Sevel ha sospeso la produzione per una settimana, a causa del mancato approvvigionamento di materiali elettronici. Uno stop che ha riguardato solo la Sevel, mentre le altre aziende di zona hanno continuato a lavorare regolarmente. Ma la battuta d’arresto del colosso di proprietà Stellantis ha causato, come effetto collaterale, la soppressione delle linee di trasporto pubblico dall’Alto Molise alla zona industriale.
Dalla sera alla mattina l’autobus di linea Carovilli-Val di Sangro è rimasto in garage, senza alcun preavviso se non un passaparola tra pendolari innescato pare dagli stessi autisti. Con i lavoratori dell’Alto Molise che hanno dovuto prendere le proprie auto per recarsi sul posto di lavoro. Il tutto nonostante il pagamento degli abbonamenti autobus. Un danno e una beffa denunciati proprio su queste colonne dai pendolari di Agnone, Carovilli e via elencando. E come per magia, ma forse si tratta solo di una singolare casualità, dopo la pubblicazione del nostro articolo denuncia, corredato all’approfondimento del sindacalista Emanuele Cimone, la situazione si è sbloccata e risolta. Lo confermano alla nostra redazione gli stessi pendolari dell’Alto Molise: «Il servizio è ripartito regolarmente con il primo turno del mattino. Ed è solo merito della stampa locale: se non fosse uscito l’articolo non sarebbe successo nulla». Intanto cresce la preoccupazione per gli sviluppi della situazione Sevel, preludio di una temuta crisi che metterebbe in ginocchio centinaia di lavoratori dell’Alto Molise.