“Il Covid non ha fermato la nostra attività e parafrasando Francesco Jovine: Da Tucuman a Pompei a Sidney, a Roma, attraverso lo spazio le campane di Agnone si richiamano e ricordano questo remoto angolo del Molise che si è vendicato della sua solitudine e ha riempito della sua voce il mondo”.
E’ la dichiarazione di Armando Marinelli, titolare della omonima Pontificia Fonderia di Campane, rilasciata all‘Ansa alla vigilia del Molise che diventerà zona ‘bianca’ (1 giugno).
“Il nostro lavoro non è industriale – ha spiegato – i nostri tempi di produzione sono lunghi e non abbiamo risentito di sbalzi e relativi cali di forniture: pensi che stiamo realizzando ancora commissioni pre-Covid. Così abbiamo potuto conservare i livelli occupazionali precedenti all’emergenza con 12 dipendenti all’attivo”.
Le commissioni, negli ultimi due anni, sono arrivate da tutto il mondo. Alla Fonderia è stata realizzata anche la prima campana per ricordare le vittime del Covid: “l’ha voluta don Armando Gravina, parroco di Toro. Poi abbiamo fuso anche la campana per i 700 dalla morte di Dante e un’opera per Civitavecchia: un marinaio che bacia una ragazza”.
Le restrizioni, dovute alla pandemia, hanno inciso però sul museo della Fonderia: “Nei mesi invernali – ha detto Marinelli – il turismo è stato assente, ma l’estate scorsa abbiamo avuto 10mila presenze da tutta Italia e 100 turisti dall’estero. La particolarità riguarda i molisani: molti sono venuti da noi per la prima volta, giurando di tornare”. Marinelli spera di fare sold out anche nei prossimi mesi: “stiamo già accettando le prenotazioni per agosto e settembre”.
Infine il progetto per portare la voce del Molise in Europa: “Stiamo pensando a una campana molto importante a quella del parlamento di Bruxelles”.