«Mi piace essere pragmatico, i problemi li conosciamo tutti, ma i viaggi della speranza a Campobasso non servono a nulla e soprattutto non ho sentito soluzioni alle tante criticità». Vincenzo Scarano, avvocato e consigliere comunale di minoranza al Comune di Agnone, è intervenuto in maniera diretta nel corso della conferenza on line.
A suo avviso è il Comune, l’amministrazione Saia appunto, che deve far pesare il suo «potere politico» in tutte le sedi. «Si parla di azioni legali, – ha spiegato l’avvocato Scarano – ma se ci sono i presupposti, ad esempio un Pos non attuato o provvedimenti amministrativi non messi in atto, allora, senza manifestazioni di piazza, esiste un rimedio giuridico che è quello di rivolgersi al giudice amministrativo e chiedere il commissariamento». Semplicemente un ricorso al Tar contro tutti i provvedimenti non attuati dall’Asrem, è questa la strategia indicata da Scarano: «Il Comune di Agnone valutasse questa circostanza».
E ancora: «Dal 30 dicembre abbiamo proposto la soluzione di sensibilizzare e coinvolgere tutti i Comuni della Snai. Benissimo, dalle parole si passi ai fatti. Quando si prepara il testo della delibera da sottoporre all’attenzione degli altri Comuni? Lo chiedo anche al vicesindaco Di Nucci. Facciamo un cronoprogramma, perché altrimenti mentre noi continuiamo a parlare, lì in ospedale le cose vanno sempre peggio e domani non troviamo il bar, poi non troviamo la portineria, poi l’ascensore e via elencando. Anziché andare a parlare continuamente con soggetti che non fanno altro che rimpallare le responsabilità ad altri, tra azienda, classe politica, commissari e via dicendo, facciamoci “giustizia da soli” e usiamo quei pochi poteri che abbiamo. Qual è il potere a disposizione del Comune di Agnone? Quello appunto di produrre la famosa delibera tra l’altro già votata all’unanimità. Coniamo finalmente questo documento e inviamola agli altri trentatré Comuni così avremo quarantamila cittadini, ovvero quarantamila voti, che chiedono alla Regione e all’Asrem di salvare un ospedale.
Il Comune di Agnone inoltre, che è capofila della Snai, è presente anche nel comitato nazionale per le aree interne. Abbiamo quindi la possibilità di dare una visibilità su scala nazionale a questo problema. Però dobbiamo metterci mano a questi documenti, perché altrimenti parliamo solo, senza mai agire». L’avvocato e consigliere ha poi dato lettura di una delibera del consiglio regionale che prende atto della proposta fatta dalla conferenza degli amministratori. In quel documento si parla anche dell’ospedale di Agnone.
«Occorre condurre questa battaglia con perentorietà e determinazione. – ha aggiunto Scarano – In quella delibera si dice chiaramente che i decisori competenti sulle attività dell’ospedale di Agnone potranno tener conto di quanto previsto per gli interventi sanitari e socio assistenziali riportati nella Strategia nazionale per le aree interne, affinché lo stesso ospedale possa recitare un ruolo da protagonista nella medicina di territorio. Quindi, – ha precisato il consigliere di minoranza – abbiamo una strategia nazionale e addirittura europea che tutela le aree interne e che prevede dei finanziamenti mirati perché si sviluppi una medicina di territorio che è complementare alle strutture sanitarie pre-esistenti come appunto il “Caracciolo”.
E’ un documento votato dalla stessa Regione e se qualcuno queste cose non le mette in atto, allora a mali estremi, estremi rimedi. Non propongo una rivoluzione armata, sono metodi violenti che non mi appartengono, ma rivolgersi alla giustizia amministrativa forse a questo punto serve davvero».
Francesco Bottone