VASTO – Con il cambio di amministrazione in seno alla Regione Abruzzo, interessata al voto nei giorni scorsi, sono cambiati gli attori politici che avranno la responsabilità decisionale anche sulla sanità pubblica. Nel Vastese, in particolare a Vasto, il locale comitato nato per la difesa dell’ospedale cittadino non ha perso tempo e si è messo alle costole della nuova classe dirigente regionale. In una nota girata alla stampa si legge infatti che facendo seguito alla richiesta avanzata dal Comitato per la difesa dell’ospedale del Vastese il neo eletto presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha comunicato attraverso il consigliere regionale Manuele Marcovecchio la sua disponibilità ad un incontro entro tempi brevissimi e comunque prima dell’insediamento della nuova Giunta regionale. Nel ringraziare per il cortese e sollecito riscontro il Comitato ribadisce «l’urgenza di un intervento di rilancio organico e strutturale del San Pio in considerazione delle carenze ripetutamente evidenziate e pubblicamente denunciate che hanno letteralmente paralizzato l’assistenza sanitaria nel comprensorio». Bene, la battaglia per l’ospedale di Vasto va avanti, dunque, a prescindere dal colore politico dell’assessore regionale alla Sanità. Non altrettanto avviene, invece, nell’Alto Molise, almeno per il momento. Le forze politiche agnonesi e i comitati in difesa dell’ospedale cittadino avevano preso contatti con l’assessore della precedente amministrazione regionale Silvio Paolucci, finalizzati alla stipula degli accordi di confine, quelli che avrebbero dovuto salvare l’ospedale “Caracciolo” grazie a medici forniti dalla Asl abruzzese. Il tutto, come ormai accertato, è rimasto lettera morta perché Frattura non ha sottoscritto quegli accordi, ma probabilmente sarebbe il caso di rilanciare la delicata questione nelle sedi opportune con i nuovi attori, cioè con il centrodestra. Tra l’altro il Comune di Agnone, fino a prova contraria, è guidato da un’amministrazione di centrodestra e anche la Regione Molise è retta dalla stessa coalizione che ha portato il senatore Marsilio a diventare Governatore d’Abruzzo nonostante sia nato e cresciuto a Roma all’ombra della destra sociale di Teodoro Buontempo, Giorgia Meloni e Francesco Storace. Il Vastese ha eletto in Regione Abruzzo tre consiglieri, due di maggioranza, Sabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio, e uno del Movimento 5 Stelle ovviamente all’opposizione, Pietro Smargiassi. Sono questi tre consiglieri regionali i “contatti” da sfruttare per riprendere e rilanciare, fino a concretizzarli in una firma, gli ormai famigerati accordi di confine per tentare di salvare, in zona Cesarini, il povero “Caracciolo” di Agnone. Non c’è ancora una giunta regionale e dunque non c’è ancora un assessore alla sanità, almeno non ufficialmente, ma cominciare a far capire al governatore d’Abruzzo che c’è un intero territorio di confine che pretende di poter aver diritto alla salute e ad una sanità “normale” come quella di tutti gli altri abruzzesi e molisani che non vivono sui monti forse è oltremodo opportuno.
Francesco Bottone
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