«Domani, in tutte le regioni italiane, inizierà la vera e propria stagione venatoria; da noi in Abruzzo apre a tortora, che ormai è ripartita, gazza, cornacchia e ghiandaia. Un’apertura che ormai sa così tanto di presa per i fondelli da essere incommentabile».
Ci va giù duro contro la Regione Abruzzo Antonio Campitelli, presidente regionale della Libera Caccia, commentando quello che negli ambienti venatori viene considerato il peggior calendario venatorio di sempre. Nonostante sia stato firmato da un assessore regionale, Emanuele Imprudente, che è espressione della Lega, quindi di un partito considerato “amico dei cacciatori”. E per fortuna…
«Ci ritroviamo con un piano faunistico appena approvato, che pone altri vincoli e restrizioni. Si poteva discuterlo e rivederlo, ma nonostante le nostre richieste di convocazione della consulta regionale, nonostante le varie rimostranze in sede di audizione in commissione agricoltura, nonostante i numerosi emendamenti proposti e nemmeno portati in discussione, hanno voluto tirare dritto e approvalo così com’era. – continua il dirigente dell’associazione venatoria – Qualcuno diceva che quest’approvazione avrebbe permesso di poter modificare il calendario venatorio per riportare alla terza domenica di settembre l’apertura della selvaggina stanziale e buona parte della migratoria.
Oggi abbiamo avuto la conferma definitiva che così non è. Con il piano faunistico hanno istituito due nuove oasi di protezione, hanno vietato la caccia in braccata dopo le 14:30 nei comuni in cui ci sono i dormitori di nibbio reale, ci hanno di fatto posto i vincoli delle aree contigue, ci hanno imposto la caccia al cinghiale con un solo cane limiere in tutte le aree di presenza dell’orso, ci hanno vietato alcune specie all’Interno delle ZPS, ci hanno posto vincoli sull’addestramento dei cani, sui censimenti, sulle attività cinofile, sulle prove zootecniche, ci hanno reso ostaggi dei pareri vincolanti degli enti gestori di queste aree.
Ci hanno sottratto tantissime ZRC e aree cinofile con la motivazione che le stesse rappresentavano un rifugio per i cinghiali dove, non potendosi effettuare la caccia in braccata, gli stessi proliferavano. Hanno definito una cartografia come “carta d’idoneità territoriale per il cinghiale” senza precisi riscontri sulla convergenza o meno prevista alla vocazionalità come da regolamento regionale 1/2017. E tanti altri dettagli che influiranno negativamente sull’attività venatoria in futuro.
Io il classico “in bocca al lupo” ai cacciatori abruzzesi non me la sento di farlo per l’inizio della stagione venatoria, ma per ciò che dovremo affrontare nei prossimi tempi per difendere la nostra passione. A tutti gli altri amici delle regioni in cui inizia la vera stagione venatoria, un grosso in bocca al lupo».