La famosa convenzione per l’avvio degli interventi di messa in sicurezza del ponte sul Sente, di cui ha recentemente parlato il Ministro Salvini nel corso di un evento elettorale in Molise, è ancora in alto mare. Lo si apprende da una nota dell’Anas inviata alla presidenza della Provincia di Isernia e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e soprattutto dalla risposta della Direzione generale dello stesso Dicastero.
Con il documento a firma dell’ingegner Matteo Castiglioni, infatti, si precisa che la sbandiera convenzione presuntamente già alla firma in realtà non è altro che una bozza. «Si fa seguito alla precedente nota dell’ 11/5/2023, con la quale è stato trasmesso il progetto di manutenzione straordinaria del viadotto in oggetto, per inviare, in allegato, la bozza di convenzione (bozza appunto, ndr) che regola i rapporti tra il Ministero, la Provincia di Isernia ed Anas per l’esecuzione del primo stralcio dei lavori di manutenzione straordinaria in parola» si legge testualmente su quella nota dell’Anas.
Ad essa è seguito, a stretto giro, una risposta del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, siglata dal direttore generale Felice Morisco, con la quale viene ribadito ancora una volta che la convenzione non sarà certo firmata domattina, né nei prossimi giorni, perché lo scrivente Ministero ha elencato tutta una serie di prescrizioni.
«Tenuto conto della natura ricognitiva dell’atto in questione, – cioè della bozza di convenzione tricefala appunto, questo si legge testualmente sulla nota a firma del direttore generale Morisco – la scrivente Direzione generale, per gli ambiti di competenza esprime la favorevole valutazione in ordine alla sottoscrizione dello stesso subordinatamente – ed è qui che casca l’asino – al recepimento delle seguenti prescrizioni».
Due punti e comincia il lungo elenco di ben otto prescrizioni che la Direzione del Mit ha imposto ad Anas prima di poter procedere alla firma. Prima prescrizione: «Espungere il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dai soggetti firmatari, atteso che la convenzione regola i rapporti tra Anas e la Provincia per l’esecuzione dell’intervento definito in oggetto. Si precisa al riguardo che il finanziamento dell’intervento non rappresenta un impegno del Ministero in quanto è già assicurato attraverso fonte normativa primaria». Quindi ad oggi il Ministero competente ha dato solo un «nulla osta alla sottoscrizione dell’atto in questione». Secondo Morisco, inoltre bisogna «esplicitare nelle premesse della convenzione le motivazioni che giustificano il ricorso di Anas da parte della Provincia per l’esecuzione degli interventi previsti», nonché «esplicitare se la prestazione di Anas qualifica un contratto di service ovvero un accordo istituzionale ai sensi dell’articolo 15 della legge numero 241/90» e ancora «esplicitare nelle premesse della convenzione, ove previsti, la voce oneri di investimento a favore di Anas per l’attività prevista».
Bisogna inoltre correggere alcuni refusi presenti sulla bozza in ordine alla numerazione degli articoli e «integrare l’articolato della convenzione con l’esplicitazione delle modalità di erogazione delle risorse da parte della Provincia a favore di Anas». Tutto ciò premesso, scrive in chiusura il direttore generale Felice Morisco, «si rimane in attesa del testo aggiornato con le modifiche indicate ai fini del nulla osta di competenza».
Questo, dunque, nero su bianco, è il contenuto dello sbandierato documento del Mit che, secondo il vicepremier Salvini e la consigliere regionale Bocchino, avrebbe dato l’ok alla firma della convenzione tricefala. In realtà, come appare chiaro dalla lettura testuale e dalla comprensione logica e letterale del suo contenuto, si tratta solo di un elenco di prescrizioni fatte dal Ministero all’Anas. Se e quando Anas apporterà le modifiche previste la Direzione generale del Ministero, previa nuova analisi di riscontro, fornirà il previsto nulla osta. Questo dicono i documenti ufficiali, il resto sono “chiacchiere” elettorali.
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