Il referendum sulle trivelle non raggiunge il quorum: i votanti si fermano attorno al 32% con i SI che sfiorano l’80% e i NO al 20%.
TUTTI I QUORUM DEI REFERENDUM DAL DIVORZIO AL 2011
Esulta Matteo Renzi che giudica il risultato una vittoria contro quei “pochissimi consiglieri regionali e qualche presidente di Regione” che volevano farne solo “una conta” politica.
Ma, in parte, si dicono soddisfatti anche i sostenitori del comitato per il SI per aver “acceso un riflettore sulle lobby del petrolio in Italia e sulle scelte energetiche del Paese”.
‘BIG’ E LEADER AL VOTO – LE FOTO DAI SEGGI.
Ma anche le opposizioni che mettono in cassa 15 milioni di votanti che potrebbero fare la differenza al prossimo referendum sulle riforme in autunno. Ed è proprio sull’interpretazione del voto che si riaccende la polemica politica (da un lato Minoranza Dem, Sinistra, FI e M5s; dall’altra il Pd dei renziani). Per il premier i numeri rappresentano un “risultato netto, chiaro, superiore alle aspettative”: “L’Italia ha parlato – spiega – Questo referendum è stato respinto”. Il presidente del Consiglio prova ad anticipare gli avversari: “Ora ci sarà la solita triste esibizione dei politici vecchio stile che dichiarano di aver vinto anche quando hanno perso. In politica bisogna saper perdere”. Il riferimento, neanche troppo velato, è al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha guidato la pattuglia degli amministratori ribelli nel Pd e si è schierato in prima linea contro le indicazioni dell’esecutivo e del partito. Emiliano non intende deporre le armi: “Abbiamo superato la soglia di 10 milioni di voti che consideravamo necessaria per poter parlare di un successo: il governo dovrà tenerne conto”.