AGNONE – Non ha sintomi, è in perfetta salute, ma è appena rientrato da una zona del Nord Italia, anche se non considerata a rischio e per questo, «anche per dare l’esempio», si è messo in quarantena, recludendosi spontaneamente a casa in via precauzionale.
Lorenzo Marcovecchio, sindaco di Agnone, si è messo in quarantena, più per dare un esempio di buona condotta prudenziale che per effettiva necessità. Nei giorni scorsi è stato in una località del Nord Italia, che non rientra tra l’altro nella zona rossa, ma siccome la prevenzione non è mai troppa, al fine di evitare qualsiasi problema il primo cittadino ha deciso di trascorrere un paio di settimane da “recluso” in casa, auto-consegnato, in quarantena appunto. La vita pubblica e professionale può continuare tranquillamente grazie alla tecnologia e alla rete. E proprio dalla sua abitazione il sindaco Marcovecchio lancia una sorta di appello alla cittadinanza.
«Carissimi concittadini, – scrive Lorenzo Marcovecchio – la nostra Nazione è chiamata ad affrontare una delle battaglie più difficili ed importanti degli ultimi anni. Ci troviamo a combattere un nemico invisibile, sconosciuto, inizialmente anche sottovalutato, e – anche per questo – ancora più pericoloso. Le misure poste in essere dal Governo sono dirette a contenere il contagio al fine di non sovraccaricare ulteriormente il sistema sanitario nazionale già allo stremo. Qualsiasi disposizione, però, rischia di non produrre effetti se non applicata concretamente da ciascuno di noi. Mi rendo conto che modificare le abitudini di vita non è facile ma, questo, è un sacrificio necessario in questo momento. Diamo dimostrazione di sapervi adempiere anche senza dover essere sanzionati. Aiutiamo le attività commerciali, i dipendenti e chi ogni minuto continua ad essere esposto al rischio, con il nostro comportamento. Atteggiamenti spavaldi in questo momento non possono e non devono esserci. Significherebbe soltanto sfidare la sorte ponendo a rischio non solo se stessi ma l’intera collettività. Proteggiamoci per proteggerci ed, insieme, supereremo anche questa sfida».
Francesco Bottone