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  • Rissa tra bande rivali, sei Daspo firmati dal Questore

    La Divisione Anticrimine della Questura di Isernia ha provveduto a notificare 6 provvedimenti di D.A.SPO. c.d. “fuori contesto” ai sensi dell’art. 6 co.1 L. 401/1989, adottati dal Questore nei confronti di sei soggetti resisi protagonisti, nello scorso mese di aprile, di una violenta rissa a Venafro (IS).

    Il Questore di Isernia, dopo aver già disposto, ai sensi dell´art. 100 T.U.L.P.S., la sospensione della licenza, per la durata di dieci giorni, del bar dove si accese la predetta rissa, ed altresì aver adottato 16 divieti di accesso alle aree urbane (D.A.C.U.R.), ha emesso, su proposta della D.I.G.O.S., i provvedimenti in questione al fine di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica.

    L’episodio vide coinvolti due gruppi costituiti da numerose persone, alcune delle quali già gravate da precedenti penali specifici e da provvedimenti di Divieto di assistere alle manifestazioni sportive (D.A.S.P.O). Ad accendere gli animi fu uno scontro verbale fra due giovani, per futili motivi, avvenuto all’interno del locale, molto frequentato dalla gioventù venafrana. La lite degenerò inducendo molti altri ragazzi, amici delle rispettive parti, ad affrontarsi.

    Le due fazioni – composte, rispettivamente, da residenti del luogo (tra i quali anche alcuni soggetti riconducibili alla tifoseria organizzata del Venafro) e da cittadini di origini nordafricane – si contrapposero all’esterno dell’esercizio commerciale con lancio di oggetti e bastoni in legno, dandosi poi a repentina fuga per le vie limitrofe. La rissa fu ripresa dai passanti e le immagini furono diffuse sui social suscitando particolare allarme tra i residenti, anche in ragione dell’ubicazione in pieno centro del bar.


    Questa particolare tipologia di D.A.S.P.O. (c.d. fuori contesto), che per la prima volta è stata applicata nella provincia di Isernia, è indirizzata a persone che si siano rese responsabili di gravi reati, realizzati al di fuori del contesto sportivo, allo scopo di impedire che queste possano riprodurre le stesse condotte illecite o violente, anche all’interno degli stadi o in luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, nei quali, comportamenti analoghi potrebbero comportare gravi rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica.
    La durata del divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive è stata fissata in un anno ed è relativa a tutti gli sport, serie e categorie nazionali e internazionali, partite amichevoli, nonché tutte le altre manifestazioni sportive.

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