Castiglione Messer Marino si sta confermando come uno dei paesi dell’Appennino centrale più fervidi nei processi di rigenerazione sociale ed economica delle aree interne. Una delibera della giunta comunale ha istituito la “Scuola dei Piccoli Comuni – formazione e pratiche per le aree interne”, che vede come partner principali Anci, Uncem, Unpli, Slow Food, Confcooperatve e CAI, nonché l’Istituto Comprensivo di Castiglione.
La Scuola dei Piccoli Comuni (S.Pic.Co), sarà presentata ufficialmente nel prossimo mese di novembre, mentre l’attività prenderà il via tra l’inverno e la primavera del 2024 con il coinvolgimento di docenti universitari, ricercatori ed esperti provenienti da tuta Italia. «L’obiettivo è mettere a disposizione di amministratori locali e operatori del territorio facenti capo al mondo associativo, delle professioni e della cultura dei piccoli Comuni, una cassetta degli attrezzi per alimentare, avviare o implementare processi di rigenerazione sociale ed economica, di mantenimento e sviluppo dei servizi essenziali e di contrasto allo spopolamento delle aree interne italiane, in particolare di quelle appenniniche», spiegano dal Comune.
«Abbiamo preso questa iniziativa – dice la sindaca Silvana Di Palma – considerando che il Comune di Castiglione Messer Marino è ubicato in area interna, rurale e montana e che pertanto presenta problematiche comuni a molte altre realtà dell’Italia appenninica, in particolare delle regioni Abruzzo e Molise. La scuola può così servire a scambiare con tanti altri piccoli Comuni esperienze e strategie finalizzate alla rivitalizzazione delle aree interne».
La Scuola dei Piccoli Comuni sarà gestita direttamente dal Comune, mentre i contenuti di S.Pic.Co saranno definiti da un comitato tecnico-scientifco in via di costituzione e riguarderanno i temi cruciali per la vita delle comunità e per le politiche locali, con lezioni ed esposizione di buone pratiche da svolgere a Castiglione Messer Marino con cadenza periodica.
«Il futuro di questo territorio e di quelli con caratteristiche simili – afferma la sindaca Silvana Di Palma – richiede una visione e una capacità di intervento strategico per sperimentare nuove forme di economia, di
riallocazione di servizi e di valorizzazione del territorio e ciò ha bisogno di input formatvi che una
scuola come questa può dare».