Selecontrollo sospeso, De Marinis: «A giorni riprendiamo gli abbattimenti».
Lo stop nel Chietino-Lancianese dovuto a mere questioni tecniche.
Selecontrollori fermi, nell’Atc Chietino-Lancianese, dallo scorso 17 luglio. Uno stop di oltre dieci giorni, rispetto al quale il tecnico biologo dell’Atc ha una spiegazione: «Le colture cereagricole sono state già raccolte, ma già nei prossimi giorni riprenderemo gli abbattimenti a difesa del mais, degli orti e delle vigne in particolare».
Sono 150 i selecontrollori attivi sul territorio del Chietino-Lancianese. Gli abbattimenti, ad oggi, sono stati 158, mentre il piano di prelievo ne prevede oltre mille.
«In questi giorni siamo fermi, – continua De Marinis – ma riprenderemo a breve, devo solo avere l’ok dal comandante della Polizia provinciale Ferrante. Nei giorni scorsi è successo che c’erano selecontrollori a disposizione mentre non c’erano danni segnalati, cioè non c’erano richieste di intervento diretto da parte degli agricoltori. Per questo motivo ho deciso di fermare gli abbattimenti, per fare il punto sulla situazione. Le colture più a rischio, i cereali, sono state già raccolte, quindi non c’è stata urgenza in questi dieci giorni di stop. Ora arriveranno il mais, gli ortaggi e più avanti le viti e riprenderemo gli abbattimenti, ma sempre dietro richiesta degli agricoltori. In settimana conto di avere un incontro con il comandante Ferrante».
Quindi gli abbattimenti riprenderanno a giorni, questo è quello che assicura De Marinis, che in chiusura aggiunge: «Oltre ai prelievi abbiamo consegnato agli agricoltori una quindicina di recinti elettrificati, per difendere le colture e fare prevenzione, anche se si tratta di congegni che hanno efficacia solo al di sotto di un ettaro di estensione. Oltre quella dimensione, infatti, c’è una dispersione e un calo di tensione che rendono la recinzione inutile. Sarebbe opportuno, a mio avviso, introdurre, accanto al selecontrollo, il metodo della girata, già utilizzata con successo nel Termano e nel Pescarese. Certo occorre tempo per fare la formazione».
Francesco Bottone
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