«L’episodio del disabile, in questo caso specifico un giornalista, che non ha potuto fruire del percorso attrezzato all’interno della riserva non è certo una bella cartolina per il territorio dell’Alto Molise». Così Francesco Lombardi, presidente della Riserva della Biosfera Mab UNESCO di Montedimezzo, a commento dell’episodio verificatosi nei giorni scorsi e rimbalzato sulle pagine della stampa. Il giornalista agnonese Vittorio Labanca, portatore di handicap, non è riuscito a percorrere il sentiero appositamente studiato per i disabili all’interno dell’area protetta. Causa ostativa alla fruizione di quel percorso un banale e non meglio precisato guasto degli scooter presenti sul posto, questo almeno stando al racconto dello stesso giornalista. La realtà, come abbiamo visto, è differente: quel sentiero è chiuso perché in manutenzione e dunque per meri motivi di sicurezza.
«Si tratta del sentiero di Colle San Biagio, – spiega il presidente Lombardi, che non ha alcun potere – inaugurato nel 2006, durante l’anno europeo per le disabilità. Ed è il primo sentiero nel bosco, in Italia, per disabili motori e sensoriali. La struttura prevede una pendenza minima del tre per cento in modo tale che l’intero circuito possa essere utilizzato agevolmente anche da chi è costretto sulla sedia a rotella o, in alternativa, con gli elettro scooter in dotazione alla gestione della riserva». «Sono venuto subito a conoscenza dell’episodio, – continua Lombardi – prima ancora che finisse sul giornale e posso solo dire che le proteste sono assolutamente legittime, il giornalista ha pienamente ragione. Non conosco bene i dettagli, né so quale è stato il problema ostativo specifico, certo è che non è una bella pubblicità per la riserva, né per l’intero territorio. In un posto come questo, gestito dallo Stato, che attrae poco meno di trentamila presenza all’anno, serve sicuramente una maggiore attenzione anche alle esigenze dei diversamente abili».
Il caso specifico, tuttavia, non è che uno dei problemi che offuscano, in qualche maniera, l’immagine della riserva naturale. Pare infatti che anche l’accesso ai servizi, ai bagni pubblici per essere più espliciti, sia problematico per i portatori di handicap. I tornelli, posizionati all’ingresso dei bagni da chi gestisce quel servizio, sembra non permettano il passaggio agevole di una sedia a rotelle. Tra l’altro l’utilizzo del bagno è divenuto, già da qualche anno, a pagamento, a differenza del passato. Come anche sono a pagamento i posti a sedere, quasi quattrocento, della cosiddetta area picnic. I due servizi sono gestiti da un privato, tra l’altro il consorte di un amministratore locale dell’Alto Molise, stando almeno alle indiscrezioni che circolano. E succede spesso che visitatori ed escursionisti, magari stanchi e affamati, si appoggino su quelle panchine per un momento di ristoro e vengano invitati o a pagare oppure ad alzarsi. Sarebbe successo anche nei giorni scorsi, quando una intera scolaresca in gita da Campobasso è stata “sfrattata”.
«L’area ha funzioni di educazione e formazione ambientale, per questo è gestita direttamente dallo Stato e una riserva naturale orientata, sulla quale ogni anno lo stesso Stato investe decine di migliaia di euro di soldi pubblici, probabilmente non avrebbe bisogno di incassare poche miglia di euro dalla concessione esternalizzata di un servizio come quello dei bagni o dei tavoli per i picnic» chiude, senza alcuna polemica, ma come semplice considerazione, l’ex sindaco di San Pietro Avellana.