Militari della stazione Carabinieri Forestale di Villa Santa Maria, nella volontà di imprimere maggiore impulso ai controlli che, avviati lo scorso anno, si sono tradotti in numerose e pesanti sanzioni amministrative, in diffide nonché, in un caso, in una denuncia penale all’Autorità Giudiziaria per “deturpamento e distruzione delle tartufaie naturali”, hanno focalizzato le attività sulla commercializzazione dei tartufi in periodo di divieto in contesti particolarmente “sensibili” della Provincia di Chieti. Il responsabile della violazione è stato sanzionato per oltre tremila euro.
I recenti controlli dei militari, infatti, sono scattati a seguito di una segnalazione pervenuta loro direttamente da un cittadino che, in occasione di un evento organizzato presso una struttura ricettiva teatina, aveva consumato piatti a base di abbondante tartufo fresco, al di fuori del periodo di raccolta consentito. La normativa regionale (L.R. n.66/2012) stabilisce, come noto, periodi dell’anno in cui la raccolta è vietata per qualsiasi specie di tartufo, con la evidente finalità di contrastare il progressivo depauperamento delle tartufaie naturali.
«Ricordiamo – spiegano dal comando Gruppo Forestale di Chieti – come sia essenziale, dal punto di vista della rigenerazione di quest’ultime, rispettare rigorosamente i periodi di raccolta previsti dalla normativa di settore e di come la somministrazione del tartufo in periodo di divieto, ancor più se immaturo o di qualità scadente, apra la strada anche a lucrose frodi nella fase di trasformazione e commercializzazione del prodotto stesso».
«Si sottolinea, infine, – chiude la comandante, la tenente colonnello Tiziana Altea – l’importanza della segnalazione da parte dei cittadini agli organi preposti al controllo di situazioni manifestatamente illecite o di incerta attribuzione: oltre a costituire un dovere etico, consente di intervenire con tempestività e contribuisce a rafforzare la fiducia nelle Istituzioni e nella loro capacità di risposta a beneficio dell’intera collettività».