Si allarga l’inchiesta sulla Casa a “luci rosse” scoperta dai Carabinieri, identificata e denunciata anche una donna che si occupava di reclutare le ragazze da avviare alla prostituzione.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia, che circa un mese fa avevano scoperto nel centro cittadino un appartamento gestito da un 50enne di Isernia ed un 40enne, di nazionalità cinese, dove venivano fatte prostituire giovani ragazze, con tariffe che oscillavano tra i 50 e gli 80 euro a prestazione, nel prosieguo delle indagini sono riusciti ad identificare e a denunciare alla competente Autorità Giudiziaria anche una donna, 35enne di nazionalità cinese, che si occupava di reclutare le ragazze da avviare all’attività di prostituzione. La casa di appuntamento, che si scoprì essere molto frequentata a tutte le ore del giorno, venne perquisita dai Militari che rinvennero materiale ritenuto di interesse investigativo, grazie al quale sono riusciti ad individuare la donna che è risultata essere coinvolta insieme ai due responsabili dell’attività di favoreggiamento e sfruttamento, già denunciati dai Carabinieri lo scorso mese di ottobre. Ulteriori accertamenti sono comunque in corso e non si esclude la complicità di altre persone nell’illecita attività, pertanto già nei prossimi giorni potrebbero scattare nuovi provvedimenti da parte dei Carabinieri, decisi a fare piena luce sull’intera vicenda.
Sesso a pagamento in Molise, denunciata una cinese che reclutava ragazze
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