In una fase di crisi idrica generalizzata, nazionale, con tutti i Comuni alle prese con chiusure, rubinetti a secco, autobotti d’emergenza e razionamento della risorsa acqua, c’è una storia in controtendenza che vogliamo raccontare ai nostri lettori. Una storia che ruota attorno alla convinta affermazione di una giovane e appassionata sindaca di montagna, quasi un manifesto politico: «L’acqua non è nostra, è un bene universale, è di tutti». Ce ne fossero di amministratori così; ma torniamo alla cronaca di questi roventi e siccitosi giorni d’estate.
Un piccolo centro montano del Molise, anzi dell’Alto Molise, sta regalando, letteralmente regalando acqua ad un Comune dell’Alto Vastese, precisamente a Schiavi di Abruzzo. E così, grazie ad un accordo tra le due amministrazione comunali guidate dal veterano socialista Luciano Piluso e dalla giovane Roberta Ciampittiello, area politica di centrodestra, i residenti di Schiavi e i tantissimi villeggianti che hanno preso d’assalto il piccolo centro montano del Vastese stanno bevendo, a loro insaputa, l’acqua che proviene dalla sorgente di Civitanova del Sannio.
Sono già dodici, infatti, i viaggi effettuati dall’autobotte adibita al trasporto di liquidi alimentari che hanno rifornito il serbatoio della rete idrica di Schiavi di Abruzzo alle pendici del monte Pizzuto. Dodici viaggi da diecimila litri l’uno, un importante rifornimento di acqua potabile che permette di avere una erogazione in paese che non causi troppi disagi non solo alla popolazione residente, ma anche ai tanti turisti che affollano il piccolo centro montano dell’Alto Vastese. Il rifornimento di preziosa acqua potabile avviene, ormai da giorni, grazie alla disponibilità mostrata dal Comune di Civitanova del Sannio, in Molise appunto, appena al di là del confine amministrativo.
Accordi tra le due amministrazioni comunali, tra l’altro di opposta collocazione politica, hanno permesso di rifornire i serbatoi della rete idrica di Schiavi di Abruzzo con qualcosa come 120mila litri di acqua potabile. Un rifornimento d’emergenza, operato dal Comune abruzzese che di fatto si sta sostituendo alla Sasi spa di Lanciano, il carrozzone politico a trazione centrosinistra che gestisce, almeno sulla carta, il servizio idrico integrato nel Vastese e in molti altri centri del Chietino. L’amministrazione comunale di Schiavi, proprio in previsione dei disagi causati dalla crisi idrica, ha stanziato dei fondi in bilancio per sopperire alle fasi emergenziali come quella che si sta registrando. Programmazione, dunque, messa a bilancio.
E se i soldi non dovessero bastare l’amministrazione Piluso è pronta a fare le dovute variazioni pur di assicurare l’acqua, un bene primario, alla popolazione. Soldi, va precisato, che servono per pagare il servizio di captazione e trasporto, quindi la spola dell’autobotte e il lavoro dell’autista, non l’acqua in sé, perché quella viene regalata, donata dal Comune di Civitanova, come conferma alla nostra redazione la stessa sindaca Roberta Ciampittiello, quasi incredula del fatto che questo scambio idrico solidale tra due Comuni confinanti sia diventata una notizia probabilmente da nazionale.
«L’acqua non è nostra, – precisa subito la prima cittadina di Civitanova – è un bene universale, quindi abbiamo acconsentito volentieri alla richiesta del sindaco di Schiavi di prelevare risorsa idrica dal troppo pieno della nostra sorgente». Resta da capire come sia possibile che, in uno stato generale di emergenza idrica, il piccolo Comune molisano abbia un surplus di acqua da cedere, addirittura da regalare agli assetati, a chi ne ha bisogno. Ci sono motivazioni legate alla particolare conformazione del territorio di Civitanova del Sannio e alla composizione del sottosuolo, spiega la sindaca Ciampittiello. Un lago carsico che si ricarica molto rapidamente in occasione di precipitazioni. E l’abitato di Civitanova è attraversato dal un torrente alimentato proprio dal troppo pieno delle sorgenti. Questo consente di sopperire al fabbisogno interno del paese e addirittura di dare da bere agli assetati dell’Alto Vastese, tanto per citare Matteo, capitolo 25, versetto 35.
In forza della perdurante validità di un regio decreto, infatti, il Comune di Civitanova gestisce in proprio la risorsa acqua, dalle sorgenti alla rete idrica. Nessuno scippo è stato operato, come invece altrove, da società per azioni e carrozzoni politici appositamente creati per fare soldi e regalare poltrone ai trombati del voto, non certo per erogare un servizio ai cittadini.
«L’acqua delle sorgenti di Civitanova alimenta anche il lato sinistro dell’acquedotto molisano. – spiega ancora la sindaca – Il resto, invece, viene gestito direttamente dal Comune, sul posto, e alimenta il torrente che attraversa il paese. Quella risorsa idrica alimenta poi il ciclo chiuso dell’acqua, finendo nel fiume».
In merito ai carichi di acqua che vanno a finire fino ai millecentosettantaduemetri di Schiavi di Abruzzo, al di là del confine, la sindaca precisa: «La cessione è assolutamente a titolo gratuito. L’acqua non ci viene pagata e soprattutto viene captata dal troppo pieno dei nostri serbatoi, quindi senza che le medesime captazioni creino alcuno stress alla nostra rete di distribuzione in paese». Insomma, quell’acqua andrebbe persa, finirebbe nel fiume e poi in mare, mentre così alimenta un singolare caso di “solidarietà idrica” intercomunale e inter-regionale addirittura. Perché, come ripete Roberta Ciampittiello, «l’acqua è di tutti».
Francesco Bottone
Grande riconoscimento al comune del Molise nostri cugini alleati come fratelli Che DIO LI BENEDICA SEMPRE CON I NOSTRI CUORI GRAZIE GRAZIE GRAZIE…