«La crisi di approvvigionamento dei microchip rende oramai inaccettabile l’atteggiamento di inerzia del Ministero dello Sviluppo economico, che nonostante le ripetute sollecitazioni non si decide a riconvocare il tavolo di confronto con Stellantis insediato a giugno». Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.
«Non senza fatica a giugno – affermano Palombella e Ficco – eravamo riusciti ad aprire un confronto sul futuro piano industriale con il nuovo management di Stellantis, oggettivamente a trazione e già francese. Nel mese di luglio abbiamo poi raggiunto un accordo importantissimo per Melfi, con missioni produttive sul lungo periodo, e infine abbiamo ottenuto l’impegno a fare in Italia la nuova gigafactory, precisamente a Termoli. Ma resta da discutere il futuro di tutti gli altri stabilimenti italiani e l’aggravarsi della crisi di approvvigionamento dei microchip rende tutto più complicato. Abbiamo scritto al Ministro Giorgetti per chiedere la ripresa immediata del confronto e per segnalare che la crisi di approvvigionamento dei microchip sta colpendo molto duramente le fabbriche italiane, da ultimo la fabbrica abruzzese Sevel per cui oggi è stato annunciato un passaggio da 18 a 15 turni settimanali. Ciò provoca nell’immediato un problema salariale e in prospettiva può comportare pesanti rischi occupazionali e industriali, giacché la situazione di difficoltà delle forniture dovrebbe durare probabilmente fino a primavera secondo le stesse stime aziendali. L’Italia non può permettersi di arrivare in ritardo rispetto alle alte potenze industriali nel ripristino delle forniture, come purtroppo in troppi casi è avvenuto in passato».