AGNONE – Aree interne: progetto “Alto Medio Sannio”, la Regione Molise scavalca e commissaria il Comune di Agnone.
Maurizio Cacciavillani: «Di fatto la Regione sta commissariando il comune di Agnone per manifesta incapacità di assumere il ruolo di comune capofila».
Riceviamo dall’ex vicesindaco di Agnone, Cacciavillani, e pubblichiamo:
«Il progetto di aggregazione territoriale “Alto Medio Sannio”, nato dal protocollo di intesa tra i Comuni di Agnone, Frosolone, Trivento e riconosciuto con Legge Regionale del 19 gennaio 2016 quale nuovo ambito ottimale, è senz’altro l’unica vera novità nella sfera delle politiche di area nel tentativo di dare un futuro al nostro territorio. Un ambito che coinvolge tutta la zona della diocesi di Trivento con 45 comuni e un bacino d’utenza di oltre 40mila abitanti. Un’azione congiunta di territorio per migliorare i servizi in termini di viabilità e trasporti, scuola e sanità e che ha già permesso, attraverso il cosiddetto documento dei sindaci, il riconoscimento dell’ospedale Caracciolo di Agnone quale presidio di Area Disagiata e il finanziamento per il completamento del III lotto della fondovalle Fresilia in località Sprondasino. Opera quest’ultima di fondamentale importanza perché collega la Trignina alla Bifernina in soli 15 min e che ha visto proprio in questi giorni la pubblicazione del bando per la progettazione.
Il comune di Agnone, durante l’Amministrazione del compianto sindaco Michele Carosella, è stato l’animatore di tale iniziativa progettuale, peraltro sempre osteggiata dall’allora minoranza consiliare di centrodestra e che oggi, con il sindaco Lorenzo Marcovecchio, sta cercando di affossare definitivamente, con il concreto rischio di far perdere decine di milioni di finanziamenti statali ed europei. Per questi motivi e per la manifesta incapacità da parte del comune di Agnone di assumere il ruolo di comune capofila dell’ambito “Alto Medio Sannio”, la Regione, su sollecitazione
di altri comuni, ha convocato una riunione per domani 22 dicembre per parlare di come portare avanti il progetto commissariando di fatto il comune di Agnone. E pensare che proprio l’ideatore della “Strategia Nazionale per le Aree Interne” l’ex ministro Fabrizio Barca ha presentato ad Agnone, il 24 novembre 2013, i cardini della Strategia partendo dal presupposto che non ci può essere sviluppo economico se non ci sono servizi essenziali, i quali devono ruotare intorno ai temi della sanità, viabilità e trasporti, scuola. Resterà poi indelebile, sicuramente un momento storico per Agnone, la venuta il 18 giugno 2014 proprio nell’Atene del Sannio della Delegazione Ministeriale per la valutazione dell’area progetto Alto Medio Sannio.
Insomma, il comune di Agnone da soggetto promotore, in prima linea per disegnare il futuro di queste nostre aree, con la nuova Amministrazione si è trasformato in una zavorra, incapace di esercitare una qualsiasi leadership su base territoriale, ormai chiuso nelle più becere logiche del pettegolezzo paesano. Basti pensare che anche nel ruolo di comune capofila nella gestione associata dei rifiuti con i comuni di Belmonte del Sannio, Capracotta, Casteverrino , Pescopennataro e Poggio Sannita, il comune di Agnone a guida Marcovecchio ancora non riesce a preparare il nuovo bando di gare per avviare il servizio nonostante siano stati acquistati mezzi ed attrezzature specifiche lasciate marcire all’aperto. Anche in questo caso, sempre per manifesta incapacità, si vocifera che bisognerà trovare un altro comune capofila. Per fortuna in questo anno e mezzo è proseguita, anche se con notevoli rallentamenti, la programmazione per quanto riguarda i lavori pubblici che erano stati già appaltati dalla precedente Amministrazione. Parliamo ovviamente del nuovo Polo Scolastico, dei marciapiedi e della sistemazione idraulica lungo il corso principale, dei servizi innovativi al turismo, delle strade interpoderali Casalcielo e Pappullo-Mucciafera, i lavori per la riqualificazioni del campo di calcetto coperto e delle 12 borse lavoro per la manutenzione del verde pubblico per gli anni 2016 e 2017. Finita questa straordinaria eredità lasciata dalla precedente amministrazione si prospetta una totale mancanza di programmazione. In altre parole se non si inverte immediatamente la rotta il danno non sarà solo per Agnone ma per l’intera area. Se poi l’amministrazione Marcovecchio pensa di risolvere i problemi occupazionali di Agnone con l’apertura di un call center, arrivato per caso, a cui è stato regalato un immobile comunale senza alcuna garanzia, è proprio sulla base di certe scelte che si delineano le differenze di visione tra la precedente Amministrazione Carosella e l’attuale. La prima orientata a potenziare i servizi alle persone e alle imprese pensando ad uno sviluppo endogeno prendendo a riferimento il Trentino Alto-Adige, diversamente da chi pensa di svendere il proprio territorio seguendo di fatto un modello di sviluppo tipico dell’Albania degli anni ’80».