AGNONE. “Chiedere scusa non è un atto di viltà, bensì un gesto di grande responsabilità soprattutto se i destinatari sono persone inermi come i nonni di Cercemaggiore e Agnone la cui unica colpa è stata quella di entrare in contatto con il mostro del coronavirus. La notte del 6 aprile scorso, il drammatico trasferimento di anziani per lo più ultraottantenni in una struttura inadeguata, come quella del presidio ospedaliero di Venafro, priva finanche di carta igienica, ha rappresentato una delle pagine più nere della storia del Molise. Per questa ragione chiedo al direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, e al presidente della giunta regionale, Donato Toma di chiedere scusa ai nostri nonni e ai loro familiari. Gli episodi in questione, carte alla mano, hanno confermano, la totale improvvisazione con cui si sono prese decisioni da parte di chi, contrariamente, era chiamato a dare risposte rassicuranti nei confronti di cittadini ai quali è stata negata la possibilità di decidere cosa fare.
Al tempo stesso intollerabile come l’Asrem abbia messo a repentaglio la sicurezza degli operatori sanitari letteralmente impreparati a fronteggiare una emergenza del genere. Inoltre, nel caso specifico di Agnone, scaricare le colpe sul commissario prefettizio, è stata una decisone squalificante che attesta gli scarsi livelli di professionalità di funzionari profumatamente pagati con i soldi dei molisani. In un momento come quello attraversato dall’intero Paese, ‘giocare’ sulla pelle di persone totalmente indifese è stato a dir poco riprovevole. Invece di continuare a fare passerelle in tv, Florenzano e Toma farebbero bene a fare un bagno di umiltà e chiedere immediatamente scusa ai protagonisti di una vicenda balzata alle cronache nazionali che non fa onore ad una regione da sempre molto attenta all’assistenza dei suoi anziani”.
Lo ha detto Andrea Greco, capogruppo del MoVimento 5 Stelle durante l’ultimo consiglio regionale.
Nel frattempo, dopo Greco, c’è chi, senza troppi giri di parole attacca l’Asrem su facebook. Si tratta dei familiari della 91enne, originaria di Poggio Sannita e appartenente al cluster di Agnone deceduta ieri l’altro all’ospedale Cardarelli di Campobasso.
“La morte è un evento naturale – scrivono sul social i familiari dell’anziana donna – ma una morte accelerata dallo sconsiderato ed inumano comportamento di chi dovrebbe tutelare la salute di noi tutti fa ancor più male. Nessuno sperava più nel ritorno a casa dei nostri nonni, ma il sapere che sono morti senza una carezza, una parola di affetto da parte dei famigliari è la cosa che più di tutto ci ha addolorati. Ci sentiamo in dovere di ringraziare il personale medico ed infermieristico del reparto di malattie infettive del Cardarelli per l’umanità e l’affetto con cui hanno accompagnato le ultime ore dei nostri cari. Esprimiamo tutta la nostra amarezza e disaccordo per il comportamento dei vertici Asrem – concludono – in merito alle sconsiderate e disumane decisioni prese sul trasferimento del 6 aprile scorso. Ci auguriamo che il tempo e la conclusione delle inchieste in corso, facciano luce per evidenziare eventuali errori di queste persone, apparse desiderose più di visibilità mediatica che della risoluzione dei problemi della sanità molisana”