ISERNIA – I Carabinieri di Isernia, nell’ambito di una iniziativa del Comando Provinciale, come nei mesi scorsi e da diverse settimane incontrano i cittadini nei vari Comuni della Provincia, in particolare presso le chiese, ed altri luoghi di ritrovo, per fornire consigli e suggerimenti utili a prevenire il fenomeno di furti e truffe ai danni di persone anziane. Gli incontri si sono rivelati una importante occasione per dialogare, confrontarsi e permettere di realizzare al meglio il concetto di prossimità alla popolazione e di sicurezza percepita favorendo un clima di concreta vicinanza ed ascolto. Tale fenomeno delinquenziale, nel tempo fortemente contrastato in questo territorio, sia dalle attività d’indagini delle Forze di Polizia, che anche grazie a questi momenti di incontro con i cittadini, vede come vittime persone a minore capacità di difesa e, sebbene non sia caratterizzato da violenza sulle persone o sulle cose, si basa sull’utilizzo di spiacevoli artifizi e raggiri che talvolta convincono i malcapitati a consegnare importanti somme di denaro, monili in oro o altri beni materiali. Torna ancora una volta utile rammentare alcuni buoni accorgimenti che possano tutelare le fasce di popolazioni più esposte, i nostri genitori, i nostri nonni, dall’essere avvicinati da malintenzionati. Il punto su cui gli autori di questi reati fanno frequentemente leva sono proprio i sentimenti famigliari che inducono le vittime ad esempio a credere a storie fantasiose di finti nipoti e parenti in genere, che chiedono di ritirare e pagare della merce per proprio conto presso corrieri in arrivo che puntualmente si rivelano fantomatici, come pure finti sono gli interlocutori di telefonate che inducono le vittime a ritenere di parlare proprio con qualcuno di loro conoscenza, magari convinti da qualche riferimento verosimile. Dalla convinzione, quindi, di dover fare qualcosa di assolutamente necessario per un proprio congiunto, fino alla consegna del denaro o altro bene, il passo è molto breve, e ciò avviene in un clima di artefatta confusione e coinvolgimento emotivo.
E’ necessario, pertanto, rifiutare ogni forma di incontro già dal primo tentativo di visita in casa o dalla prima telefonata e, se possibile, ricevuta una richiesta, fare delle verifiche chiamando il 112 o direttamente un proprio parente con un altro apparato telefonico diverso dall’ utenza fissa ove sono pervenute le telefonate adescatrici. E’ infine importantissimo ricordare che le vittime non devono mai avere alcun motivo di provare imbarazzo o vergogna a raccontare quanto eventualmente accaduto e che un’immediata richiesta di intervento delle Forze dell’ Ordine può fornire molte più possibilità di rintraccio dei malviventi oltre che in generale orientare positivamente le indagini. Tali incontri continueranno anche nelle prossime settimane fra i cittadini e Comandanti delle Stazioni Carabinieri di tutta la Provincia sulla delicata tematica.