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  • Vecchi immobili da vendere agli stranieri per sconfiggere lo spopolamento: Vastogirardi ci crede

    «Ripopolare i nostri borghi con la presenza di stranieri che hanno le risorse per sistemare gli immobili significa rivitalizzare i nostri paesi, aiutare le piccole attività artigianali e commerciali nonché le imprese che si occupano di edilizia, ma significa anche promuovere in modo efficace la nostra regione sotto il profilo più strettamente turistico».

    Sono le parole di Antonio Cea, sindaco di Vastogirardi, a commento dell’annunciata partecipazione della Regione Molise alla “Second Home Expo 2026“, che si terrà a Utrecht, nei Paesi Bassi, il prossimo mese di marzo. Ogni anno oltre trentacinque mila potenziali acquirenti, provenienti non solo dall’Europa, ma da tutto il mondo, visitano la Second Home Expo, perché interessati verso l’acquisto di una seconda casa in zone periferiche e lontane dalle metropoli e dalle città. Una sorta di rivincita dei piccoli centri montani, praticamente tutto l’Alto Molise, dove persone benestanti, che hanno vissuto nel caos di una vita stressante metropolitana, vogliono ritrovare ritmi e ambienti tranquilli, godersi la pace, la tranquillità e uno stile di vita più lento.

    Il sindaco di Vastogirardi, Antonio Cea

    La domanda è tanta, ma bisogna farsi trovare pronti con l’offerta e, appunto, i centri dell’Alto Molise, spopolati, ma con un vasto patrimonio immobiliare, hanno tutte le carte in regola per poter entrare in quel mercato in forte espansione. Il sindaco di Vastogirardi ha fiutato questa ghiotta possibilità di rilancio non solo del proprio paese, ma dell’intero territorio interno del Molise, la “montagna di mezzo”.

    «Negli ultimi anni è aumentata in modo esponenziale la presenza di turisti stranieri, soprattutto dai paesi del Nord Europa, che acquistano seconde case nei nostri piccoli paesi molisani. – spiega il primo cittadino Cea – Le ristrutturano e vi trascorrono lunghi periodi, oppure vi si trasferiscono stabilmente e, a volte, vengono raggiunti da amici o parenti, che acquistano a loro volta, contagiati dall’entusiasmo di chi ha vissuto questa esperienza in Molise, creando piccole comunità straniere nei nostri paesi, che possono rivitalizzare anche i servizi essenziali per le comunità locali».

    Attrarre stranieri dall’estero, dunque, dal Nord Europa in particolare, per far salire quei famosi numeri, in termini di presenze sul territorio, che sono la condizione senza la quale i servizi, da quelli sanitari a quelli scolastici e via elencando, non si reggono e dunque vengono brutalmente tagliati. Se la logica è quella dei numeri, sembra sostenere tra le righe il sindaco Cea, l’unica cosa da fare è far salire quei benedetti numeri. Come? Mettendo a disposizione parte dell’immenso patrimonio immobiliare di case ormai chiuse e non utilizzate presente in qualsiasi centro montano dell’Alto Molise.

    Per questi motivi il sindaco Cea invita i suoi concittadini interessati a mettere in vendita il proprio immobile a farlo presente al Comune in modo che gli amministratori possano avere il quadro generale delle potenzialità del paese.  

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