Che fine ha fatto la “vertenza” del viadotto Sente-Longo ormai chiuso da oltre due anni? L’iter per avviare le nuove opere è fermo a Roma dove si attende l’ok del Mit alla bozza di convenzione sottoscritta da Provincia di Isernia e Anas con quest’ultima chiamata a farsi carico delle nuove opere, progettazione inclusa, nonché della gestione dell’infrastruttura che collega il Molise con l’Abruzzo. A riguardo nelle ultime settimane il presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci ha scritto, invitando il Mit, ad accelerare i tempi. A non distogliere mai l’attenzione sulla questione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Greco che segue da vicino l’evolversi della problematica al pari dell’onorevole vastese, Carmela Grippa. Negli ultimi giorni Greco ha incontrato Ricci a Palazzo Berta mentre continua il suo pressing sul Ministero che in passato, era ministro Toninelli, ha concesso un finanziamento di 2 milioni di euro. Soldi spesi in minima parte per effettuare alcuni sondaggi al fine di capire lo stato di salute dei pilastri realizzati a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.
Nel frattempo in attesa di risposte dal Mit, torna in auge la possibilità di una riapertura parziale del viadotto che con la sua chiusura acuisce disagi di natura socio – economica tra due territori storicamente amici. Insomma, l’ipotesi di riaprire quanto meno una corsia del viadotto transitabile per auto e mezzi di emergenza, non sarebbe da sottovalutare. Il tutto naturalmente supportato dall’installazione di sensori di ultima generazione pronti a segnalare anomalie strutturali dell’infrastruttura. Apparecchiature già in uso in altre zone d’Italia, che potrebbero essere fatte progettare e realizzate da una società molisana, leader nel settore.
Un tema, quello della riapertura parziale del ponte, tra i più alti d’Europa, da prendere in considerazione anche vista la precariapercorribilità della strada alternativa, la ex Istonia 86, riaperta al traffico dopo oltre un trentennio. Un’arteria, quella che conduce dal bivio di Secolare (Agnone) a Castiglione Messer Marino, con alture che superano i mille metri sul livello del mare e che durante il periodo invernale viene sommersa da neve e ghiaccio rendendo complicata l’azione dei pochi mezzi a disposizione delle Provincie di Isernia e Chieti, gestori della strada definita una mulattiera. A questo punto, precauzioni del caso permettendo, la riapertura parziale del viadotto resta auspicabile. Come pure sulla possibilità di riaprire una corsia, sarebbe opportuna una presa di posizione inequivocabile da parte dei sindaci di zona, su tutti: Agnone, Castiglione Messer Marino, Fraine, Schiavi di Abruzzo, Montazzoli, Belmonte del Sannio, Poggio Sannita, Castelverrino. Primi cittadini che al momento preferiscono restare in silenzio su una tematica vitale. Non da ultimo l’impegno preso pubblicamente dal sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Salvatore Margiotta il quale in un incontro pre elezioni comunali di Agnone, ribadì a chiare lettere la volontà del Governo di riaprire il Sente. Mai come oggi Margiotta l’occasione per far valere fattivamente quelle promesse. Le genti di Alto Molise e Vastese attendono fiduciose…