«Un anno fa la visione della foto dei carri militari che trasportavano centinaia di bare da Bergamo ha sconvolto e terrorizzato le nostre vite. Un anno fa, in questa giornata, abbiamo preso contezza della brutalità di quello che ormai da mesi è il nostro nemico giurato, il Covid-19. Proprio per questi motivi, la giornata di ieri è stata scelta come Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus».
Con queste parole il sindaco di Agnone, Daniele Saia, ha reso omaggio alle vittime del Covid, che purtroppo si sono contate anche ad Agnone, in Alto Molise, e proprio negli ultimi giorni.
«La terribile malattia non ha risparmiato nemmeno Agnone, il nostro piccolo pezzo di paradiso. – ha commentato infatti il primo cittadino – Un vento gelido si è abbattuto duramente sulle nostre case, su molti dei nostri parenti e amici. Agnone ha pagato a duro prezzo la discesa in campo nella lotta contro la pandemia;
alcuni nostri concittadini hanno dovuto scontrarsi con un mostro troppo forte che ha strappato via la loro vita. Ed è proprio a loro che va il ricordo sentito da parte di tutta l’amministrazione comunale, un abbraccio caloroso che travalica le barriere dell’esistenza.
E il vento gelido ha continuato e continua ancora a soffiare, continua ancora oggi a sferzare tra le strade e tra le persone. Mi piace pensare, però, – ha chiuso Saia – che il vento che ha causato tempesta in questi mesi non sia ancora riuscito a spegnere la fiamma che è in ognuno di noi. Quella fiamma che, forse sì, si è piegata e ha perso vigore nel suo bagliore, ma che è ancora viva e calda nei nostri animi.
Ed è con quella lingua di fuoco che dobbiamo guardare al futuro, per tornare un giorno a riunire le fiamme e creare un grande falò; un falò di fratellanza, amore e rinascita».