«Dopo il divieto di commerciare e consumare animali selvatici, legato al contrasto della pandemia da Covid-19, le autorità cinesi annunciano un’altra svolta, davvero di portata storica: l’esclusione di cani e gatti dall’elenco ufficiale delle specie animali commestibili. Come presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente – e portavoce in Italia della World Dog Alliance, che da decenni si batte contro il commercio e il consumo della carne di cane in tutto il mondo – accolgo questa notizia con grandissima soddisfazione. Se le autorità cinesi applicheranno coerentemente il principio introdotto dal ministero dell’Agricoltura, si tratterà di una svolta storica: sarà la fine per il vergognoso “Festival della carne di cane” di Yulin e per quel che di questa barbara industria sopravvive in un Paese dove la stragrande maggioranza dei cittadini, come mostra un sondaggio pubblicato oggi su Sina Weibo, sostiene il divieto di mangiare carne di cane. Del resto, il divieto di mangiare carne di cane e di gatto è stato appena formalizzato dalla municipalità di Shenzen, una delle più dinamiche e progredite città cinesi, con 12,5 milioni di abitanti».
Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, firmataria di una proposta di legge che vieta esplicitamente il consumo e il commercio della carne di cane e di gatto nel nostro Paese, come già previsto dalla legislazione tedesca e degli Stati Uniti.
In foto Brambilla con Jason Pang, direttore della World Dog Alliance.